Liam Neeson ha una carriera molto curiosa. È diventato famoso nel 1993, interpretando un uomo d’affari nazista che vedeva gli ebrei come manodopera gratuita per la sua compagnia nel pluripremiato “Schindler’s List”, e ha trascorso quasi vent’anni dopo quel lungometraggio recitando principalmente in film d’azione, in cui recita in è quasi permanente. Il padre e/o il marito la cui famiglia è stata derubata, quindi, deve cercare giustizia per se stesso. Poi dal nulla è tornato al cinema con un lungometraggio uscito nel 2020, la commedia drammatica romantica “From Volta to Italia”, che è uscita nelle sale brasiliane questa settimana.
Jack (Michel Richardson) è un curatore d’arte ed è separato da sua moglie, Ruth (Yolanda Keitel), proprietaria del posto. All’inaugurazione della galleria, Ruth ha pensato che la sua famiglia avrebbe venduto la galleria e che Jack aveva un mese per liberare lo spazio. Disperato di vedere che tutto il lavoro della sua vita sarà strappato dalle sue mani, il ragazzo decide di provare a risolvere il problema tornando al suo passato e contattando suo padre – artista Robert (Liam Neeson), con il quale non ha correre. Hanno parlato a lungo – insieme vendono persino la casa che hanno ereditato dalla defunta madre di Jack, dove ha trascorso la sua infanzia, e così, con i soldi, può comprare una galleria di ritratti della sua ex moglie.
Scritto e diretto da James Darcy (Padre Francis di The Exorcist: The Beginning) e durato un’ora e mezza, “Return to Italy” afferma di essere una commedia drammatica romantica, ma in realtà è un dramma con tocchi più leggeri. Incentrando la storia sul figlio ambizioso, separato dal padre, la storia si conclude con un incentrato sulle questioni personali di questo eroe, di per sé poco interessante e con questioni irrilevanti per lo spettatore. Ad esempio, la questione irrisolta della morte della madre non è stata completamente risolta, ma è stata appena sollevata e poi è diventata improvvisamente il centro delle decisioni.
Il fatto che il film sia ambientato in Toscana, in Italia, e presti un’estetica romantica al suo primo arco narrativo, suggerisce allo spettatore che sarà un film di questo genere; Tuttavia, le seguenti sottotrame che non si sviluppano, l’infanzia del protagonista nel voler fare le cose senza dire a nessuno le sue ragioni, e la performance di Liam Neeson – apparentemente a disagio sul palco, giocando anche ubriaco – non lasciano tutto perduto, ma Lo spettatore stesso è a disagio con ciò che vede.
Divertiti a guardare:
Gli splendidi paesaggi della Toscana in Return to Italy sono mozzafiato, ma non abbastanza per fermare il nostro interesse per il film. Con un cast privo di chimica e una trama impeccabile, il film sorprende portando Liam Neeson nel genere da cui spesso si allontana. Si tratta però di un film con profonde radici italiane, che racconta con gusto tutta la gastronomia, la gioia e l’arte di vivere, che fa venir voglia di lasciare tutto e andare a vivere in un piccolo paese dell’interno del paese. L’Italia, proprio come i personaggi.
Assicurati di guardare:
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