ROMA – La Suprema Corte italiana ha rimproverato i pubblici ministeri per aver nascosto le prove dei principali imputati nel caso vaticano di frode e appropriazione indebita in un procedimento parallelo davanti ai tribunali italiani.
La Corte di Cassazione ha ordinato alla Corte del Riesame di esaminare tali prove prima di decidere se sostenere un mandato di cattura internazionale per Gianluigi Torzi, un broker italiano con sede a Londra ricercato sia in Italia che in Vaticano per presunti reati finanziari.
La cassazione ha ribaltato il mandato di cattura ad ottobre, ma le ragioni della decisione non sono state rilasciate fino ad oggi. Il tribunale ha convenuto con l’avvocato di Torzi che i pubblici ministeri italiani non avevano consegnato le sue prove difensive al giudice che aveva inizialmente autorizzato l’emissione del mandato di cattura a marzo.
I giudici di cassazione hanno scritto che quando i legali di Turzi hanno impugnato la memoria al tribunale del riesame, i giudici d’appello hanno dovuto valutare se gli articoli difensivi mancanti di Turzi fornissero un peso “decisivo” a suo favore. La Corte del Riesame ha confermato il mandato d’arresto in giugno senza effettuare tale valutazione.
Il caso è stato aperto in Italia dopo che i pubblici ministeri vaticani stavano già indagando su Torzi per il suo ruolo nel fallito investimento del Vaticano da 350 milioni di euro in una proprietà residenziale londinese. I pubblici ministeri vaticani hanno accusato Torzi di aver tentato di estorcere 15 milioni di euro al Vaticano per cedere la piena proprietà della proprietà. Torzi dice che il caso è frutto di un malinteso.
È stato incriminato dal tribunale vaticano a luglio, ma il suo status al processo era nel limbo a causa dei procedimenti di estradizione tra Italia e Gran Bretagna e della legalità del mandato d’arresto italiano che avevano lanciato. Il Vaticano non ha un trattato di estradizione con la Gran Bretagna.
In una dichiarazione, l’avvocato di Tozzi, Marco Franco, ha affermato che la sentenza sembrava consentire al tribunale del riesame di “fare una nuova valutazione completa” del caso. Ha detto che Turzi sperava in “un atteggiamento più calmo da parte dei pm nei confronti della ricerca della verità senza privarlo della sua libertà”.
Il caso Vaticano ha subito errori procedurali da parte dei pubblici ministeri vaticani che hanno portato all’annullamento di diverse accuse. Gli avvocati della difesa affermano che gli errori hanno privato i loro clienti dei loro diritti. La Santa Sede insiste sul rispetto di questi diritti.
Mentre i pubblici ministeri vaticani hanno ottenuto alcune vittorie, ci sono state altre sentenze al di fuori del Vaticano che si sono comportate male sia con i pubblici ministeri vaticani che con i pubblici ministeri italiani che hanno agito per loro conto. Includono disposizioni che annullano le perquisizioni ordinate dal Vaticano in Italia e la richiesta del Vaticano di arrestare e trattenere un altro sospetto italiano.
Inoltre, un tribunale britannico ha stabilito l’anno scorso che i pubblici ministeri vaticani avevano fatto false dichiarazioni e omissioni “terribili” nella loro richiesta di sequestro dei beni di Torzi e ha ordinato il rilascio dei fondi.
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