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Alberto Francesco Alesina, 63 – Harvard Gazette

In un incontro della Facoltà di Lettere e Scienze il 22 febbraio 1, 2022, è stato diffuso negli archivi permanenti della Facoltà il seguente omaggio alla vita e al servizio del compianto Alberto Francesco Alesina.

Alberto Alesina, collega, amico e mentore profondamente amato e rispettato del Dipartimento di Economia di Harvard, è stato uno dei fondatori dell’economia politica moderna. È difficile sopravvalutare l’impatto che ha avuto sull’economia. Ha adottato un approccio genuinamente interdisciplinare che ha combinato l’economia con le scienze politiche, la sociologia, la storia e persino l’antropologia culturale. Il suo lavoro ha ispirato innumerevoli ricercatori a porre grandi domande e ad appassionarsi alla ricerca delle loro risposte.

Alesina è nata a Broni, in Lombardia, non lontano da Milano, una città che adorava. Si è laureato in scienze economiche e sociali presso l’Università Bocconi nel 1981 e ha conseguito il dottorato di ricerca. in economia ad Harvard nel 1986. Fatta eccezione per due anni alla Carnegie Mellon University, come borsista post-dottorato e successivamente assistente professore, Alesina ha trascorso tutta la sua carriera ad Harvard, diventando professore ordinario di economia e governo nel 1993 e Nathaniel Ropes of Political Economy nel 2003.

È stato il direttore fondatore del gruppo di lavoro sull’economia politica del National Bureau of Economic Research (NBER). Sotto la sua guida, nel 2006 è stato istituito il Programma di economia politica del NBER e l’economia della comunità politica del NBER è cresciuta e diversificata in modo massiccio. Ricordiamo quanto fosse orgoglioso del fatto che, all’ultimo incontro di persona nel 2019, una delle sale più grandi disponibili presso la sede della conferenza potesse a malapena ospitare tutti i partecipanti al suo gruppo di lavoro. Alesina è stata presidente del Dipartimento di Economia dal 2003 al 2006 ed è stata ampiamente rispettata in quel ruolo. È ricordato come co-editore corretto e diligente del Quarterly Journal of Economics tra il 1999 e il 2004. È stato membro della Econometric Society e membro dell’American Academy of Arts and Sciences.

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La ricerca di Alesina è stata seminale in una vasta gamma di campi. Negli anni ’80, il suo lavoro è stato guidato dalla consapevolezza fondamentale che la “politica” (cioè il processo attraverso il quale le politiche economiche sono di fatto progettate e attuate) mancava dalla macroeconomia. Ha combinato gli strumenti della macroeconomia dinamica e della teoria dei giochi con le scienze politiche. I suoi contributi chiave durante quel periodo hanno fatto luce sui cicli politici – la connessione tra i cicli elettorali, di bilancio e economici – e sul legame tra politica e inflazione. Alesina ha favorito la nostra comprensione degli impatti dei programmi di risanamento fiscale e delle conseguenze elettorali dell’austerità, questioni che sono diventate di grande attualità all’indomani della crisi finanziaria.

Non ha mai evitato di porre le domande più grandi, lavorando sul legame tra crescita, sviluppo economico e politica. Ha sviluppato strutture per pensare alla formazione delle nazioni, all’integrazione economica e alle aree valutarie. Ha studiato le implicazioni della frazionamento etnica, culturale e religiosa su istituzioni, democrazia, conflitto, beni pubblici e sviluppo. Il suo lavoro era rigoroso e acuto, ma non ha mai lasciato che le preoccupazioni per le sfide statistiche o i tecnicismi lo dissuadessero dall’affrontare questioni ambiziose che lo appassionavano.

Alesina ha inoltre contribuito ampiamente allo sviluppo del moderno campo di ricerca sulla cultura e l’economia, studiando il ruolo dei legami familiari, delle istituzioni e del contesto sociale. Nei suoi ultimi anni si è appassionato alla percezione del processo politico da parte dei cittadini e ha continuato a produrre un numero impressionante di articoli molto citati e pubblicati.

Alesina rimase profondamente legata all’Europa. Ha visitato regolarmente la sua alma mater, l’Università Bocconi, interagendo con colleghi e coautori e facendo da mentore a molti giovani aspiranti economisti. Profondamente investito nella prossima generazione di economisti europei, ha iniziato a ospitare molti studenti in visita nel corso degli anni. Ha contribuito ai dibattiti italiani ed europei attraverso le sue rubriche periodiche sul Corriere della Sera e i suoi scritti su VoxEU. È stato anche fondamentale nel contribuire all’attività e alla ricerca del Center for Economic Policy Research (CEPR).

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Impossibile scrivere di Alesina senza menzionare la sua grande e contagiosa gioia ed entusiasmo. Tutti i suoi coautori e colleghi concordano sul fatto che lavorare con lui non è stato solo arricchente e stimolante, ma anche divertente. Le sue battute autoironico e spiritose in seminari, riunioni di facoltà, pranzi o conferenze non hanno mai smesso di alleggerire l’atmosfera e rendere ogni evento più piacevole. Nonostante il suo incredibile successo, è rimasto profondamente radicato, generoso e umile.

Alesina è stata una delle mentori più amate nel nostro dipartimento e tra molti studenti di diverse istituzioni. Ha veramente nutrito i giovani economisti. Poiché era così genuinamente gentile ed empatico, gli studenti lo ammiravano con ammirazione, rispetto e un evidente affetto.

Alesina adorava sua moglie, Susan, con la quale è stato sposato per 20 anni. La loro ammirazione e amore reciproco era palpabile. Era anche vicino alla sua famiglia, in particolare a sua sorella, Roberta. I fratelli facevano spesso viaggi avventurosi insieme, facendo escursioni e sciando.

Trascorrevano diverse settimane all’anno nel loro ritiro a Courmayeur nelle Alpi italiane. Infatti, Alesina ha proposto a Susan mentre era presa da una bufera di neve sulla Haute Route da Chamonix a Zermatt. Amava la montagna e affermava che le sue migliori idee gli venivano “sulle piste” o “sugli impianti di risalita”. Ha sempre scherzato con i suoi coautori dicendo che “se il tempo è brutto per lo sci, sarà un bene per il nostro giornale”.

È morto il 23 maggio 2020, mentre faceva una delle cose che amava tanto: fare escursioni con la sua amata Susan. Nei giorni che seguirono, l’effusione di tristezza e le espressioni di dolore da tutto il mondo furono un altro ricordo di quanto fosse amato e rispettato. La sua scomparsa lascia un vuoto gigantesco. Ci manca terribilmente a tutti.

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Presentato rispettosamente,
Edoardo Glaser
Nathan Nunn
Andrei Shleifer
Jeremy Stein
Stefanie Stantcheva, presidente

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