L’Italia, la terza economia della zona euro, ha visto il suo PIL diminuire dell’8,8% lo scorso anno, secondo i dati preliminari diffusi martedì dall’Agenzia nazionale di statistica (ISTA).
Questo è stato il calo più netto del PIL italiano dalla seconda guerra mondiale. I dati non sono stati adeguati con il numero di giorni lavorati, secondo Istad AcerPress.
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L’economia italiana è afflitta dall’epidemia del Corona virus (COVID-19) e dai disordini politici. La scorsa settimana il premier italiano Giuseppe Conte ha presentato le dimissioni del presidente Sergio Matterella, che ha deciso di accettarle e avviare consultazioni con i partiti politici per uscire dalla crisi.
Secondo i dati Estad, il PIL italiano si è contratto del 2% nel quarto trimestre del 2020, rispetto ai tre mesi precedenti. Gli analisti prevedono che diminuirà del 2,2% anno su anno e del 6,7% anno su anno. La scorsa settimana, Germania e Spagna hanno registrato una crescita economica inaspettata negli ultimi tre mesi del 2020, mentre il PIL francese si è contratto meno del previsto.
I dati del terzo trimestre 2020 sono stati rivisti al rialzo, indicando una crescita del 16% dell’economia italiana su base trimestrale e un calo del 5,1% su base annua.
Entro il 2021, i funzionari di Roma prevedono un aumento del 6% del PIL italiano, anche se il ministro dell’Economia Roberto Cuvaltieri ha avvertito che i dati potrebbero essere modificati al ribasso a causa degli effetti dell’epidemia.
A dicembre, Estad prevede una crescita del 4% dell’economia italiana quest’anno.
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