domenica, Novembre 17, 2024

Recensione di “Qualcosa che ho detto ieri sera” (2023)

Il dramma familiare di De Filippis è un tema domestico teso, poiché la crescente frustrazione di ogni personaggio si intensifica in una serie di battaglie instabili. I risentimenti inespressi di molti anni, le delusioni dei genitori e il collaudato conflitto di rivalità tra fratelli si riversano nella cucina e nel soggiorno in affitto come vapore che sale da un bollitore. Ma Qualcosa che dici ieri sera di De Filippis non è nemmeno solo un grande gioco di guerra familiare. Riguarda anche il piccolo, silenzioso dolore che provi come se i tuoi genitori non ti ascoltassero o come se i tuoi figli non ti rispettassero. La sua macchina fotografica cattura movimenti oculari silenziosi e sospiri rabbiosi da entrambi i lati. Nessuno è completamente malvagio e tutti si sentono nel diritto di scegliere ogni battaglia. Forse la cosa più inquietante è quanto sia familiare questo dramma: sorelle che litigano per cose banali e si scambiano insulti vili per vendicarsi a vicenda, le domande pressanti di mamma e le sue risposte enormi quando riceve una risposta che non le piace, e papà che guarda in silenzio, un po’ ferito e forse confuso sul motivo per cui tutti stanno urlando così forte, abbastanza forte da essere uditi all’esterno. Tuttavia, ci sono alcuni momenti di pace, di battute interiori e di abbracci, che dimostrano che in questa famiglia c’è di più oltre ai litigi verbali.

Sebbene ci siano molti conflitti, da una discussione su un cappello che richiede troppo tempo per essere risolta, al non sopportare una sessione di pittura su ceramica con mia madre, al non mandare messaggi dopo essere andata via per la notte, Dee Phillips va ben oltre sottolineando che il suo principale il personaggio è… transgender. donna. Rin è esattamente quello che è, e anche se i litigi familiari possono diventare davvero duri, nessuno la critica perché è una donna trans. Viene accettata dalla famiglia e, anche se litiga quasi costantemente con la madre, Mona è la prima a difendere la figlia da eventuali commenti ignoranti. La De Filippis, che è anche lei una donna trans, si concentra invece sull’esplorazione delle dinamiche relazionali all’interno di una famiglia e dei tanti alti e bassi nell’arco di pochi giorni.

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Madonia, che interpreta Ren, trova il perfetto senso della noia millenaria dei venticinque anni: l’incertezza sulla direzione della propria vita, la sensazione strisciante che ci sia più di quanto si possa gestire nel mondo e i desideri contrastanti di essere indipendenti ma comunque bisognosi essere. A volte il sostegno dei genitori. Alta e slanciata, Rin è uno dei personaggi più tranquilli del gruppo, ma è piuttosto espressiva quando si tratta del linguaggio del corpo, rivelando un po’ di risentimento infantile quando litiga con sua madre o sua sorella. Ha assaporato l’indipendenza lontano da casa e non vuole rinunciarvi né sentirsi un peso per i suoi genitori. Rin si comporta con diffidenza nei confronti degli altri, come se stesse mantenendo una distanza emotiva anche se sa che deve tornare indietro.

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