Scritto da Crispian Palmer
ROMA (Reuters) – I giornalisti della RAI hanno iniziato lunedì uno sciopero di una giornata, accusando il governo di destra del primo ministro Giorgia Meloni di soffocare la libertà di espressione.
La forte influenza politica sulla RAI è una questione di vecchia data in Italia, ma il sindacato dei giornalisti Osegrai afferma che la situazione è peggiorata da quando Meloni è entrata in carica alla fine del 2022.
“Ci siamo sempre battuti contro ogni tentativo di mettere a tacere la libertà di espressione, ma voglio chiarire che quanto accaduto in questi mesi non ha precedenti”, ha affermato Vittorio De Trapani, giornalista Rai e presidente della Federazione nazionale della stampa italiana. . FNSI).
La RAI ha respinto le denunce, ha accusato i sindacati di aver organizzato uno sciopero politicamente motivato e ha affermato che l’azienda non impone alcun controllo ai propri dipendenti.
Nonostante lo sciopero, i principali telegiornali dell’ora di pranzo sono stati trasmessi come di consueto sui due principali canali televisivi della RAI, mentre il canale 24 di RAI24 ha trasmesso in gran parte programmi preregistrati.
La questione della censura ha fatto notizia il mese scorso, quando la RAI ha improvvisamente cancellato un monologo dello scrittore Antonio Scurati, programmato in concomitanza con le celebrazioni per la fine del regime fascista nel 1943.
Scurati, che ha scritto romanzi storici sul dittatore italiano Benito Mussolini, ha utilizzato il pezzo per criticare il partito di Meloni per non aver negato le sue radici post-fasciste.
Voto più basso per la libertà di stampa
I funzionari della RAI e la Meloni hanno negato di aver censurato il monologo. Nel tentativo di calmare la controversia, il Primo Ministro ha poi pubblicato il post sulla sua pagina Facebook privata (NASDAQ:).
La classifica dell’Italia nel World Press Freedom Index, compilato da Reporter Senza Frontiere, è scesa quest’anno al 46° posto, cinque volte inferiore rispetto al 2023, tra le preoccupazioni per la crescente influenza del governo sui media e una serie di recenti cause legali che sono state intentate. . Dai politici contro i giornalisti.
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La RAI ha la più grande attività di informazione in Italia, producendo molteplici programmi di notizie durante il giorno per la televisione, la radio e le piattaforme online.
È anche al centro dello spoiler system italiano, e i successivi governi vi hanno distribuito le posizioni di vertice per premiare i fedeli seguaci. I membri del consiglio d’amministrazione, nominati dal Parlamento e dal governo, sono scelti in base alle loro affiliazioni partitiche.
Da anni si discute di proposte per rendere l’emittente più indipendente, ma senza ottenere risultati.
Da quando la Meloni è entrata in carica, diverse importanti emittenti hanno lasciato la RAI lamentando l’interferenza del governo, e i critici hanno espresso preoccupazione per la legislazione introdotta dalla sua coalizione di governo per aumentare le sanzioni per diffamazione.
“Questo non è solo un problema della RAI. È un problema di libertà di stampa nel Paese”, ha detto lunedì ai giornalisti Daniele Macheda, presidente del sindacato Osegray.
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