- autore, Christy Cooney
- azione, notizie della BBC
Un giornalista italiano è stato condannato a pagare 5.000 euro (4.210 sterline) per post sui social media che deridevano l’altezza del primo ministro Giorgia Meloni.
Un giudice ha stabilito che due tweet di Giulia Cortez erano diffamatori e “body shaming” dopo che le era stata comminata una multa sospesa di 1.200 euro.
Ne è seguito uno scambio di battute in cui la Cortese ha descritto la Meloney come una “bambina” e le ha detto: “Non riesco nemmeno a guardarti”.
Rispondendo alla sentenza, Cortese ha affermato che il governo italiano ha un “serio problema con la libertà di espressione e il dissenso della stampa”.
La coppia si è scontrata per la prima volta nell’ottobre 2021, quando il partito di estrema destra Fratelli d’Italia della Meloni era ancora all’opposizione, dopo che la Cortese aveva pubblicato una foto modello della Meloni su X, precedentemente su Twitter.
La sig.ra Meloni è vista in piedi davanti a uno scaffale con una foto incorniciata del dittatore fascista Benito Mussolini.
UN Registrati su FacebookLa Meloni ha detto che il film ha “gravità personale” e che intraprenderà azioni legali.
Più tardi quel giorno, il signor Cortese ha detto di essersi reso conto che l’immagine era falsa e di averla cancellata. Ma accusato La signora Meloney ha lanciato una “crociata mediatica” contro di lei, dicendo che il post su Facebook mostrava che era una “piccola donna”.
Più tardi ha detto in a Posta a parte: “Non mi spaventare, Georgia Meloni. Dopotutto sei alta 1,2 metri. [3ft 9in] Alto. Non potrò mai vederti.
Secondo i media italiani, la signora Meloni è alta 1,63 m.
La signora Cortez è stata scagionata per aver pubblicato l’immagine iniziale, ma è stata condannata per i tweet successivi.
Ha la possibilità di ricorrere in appello, ma deve ancora confermare se lo farà.
L’avvocato della signora Meloney ha detto che donerà tutto il denaro ricevuto in beneficenza.
Rispondendo al verdetto su X, la Cortese ha scritto: “Il governo italiano ha un serio problema con la libertà di espressione e il dissenso della stampa.
“Questo paese sembra essersi avvicinato [Viktor] L’Ungheria di Orbán: sono tempi brutti per giornalisti indipendenti e opinion leader. Speriamo che arrivino giorni migliori. Non ci arrenderemo!”
Poi si è detto “italiano e orgoglioso” ma ha aggiunto che “meritiamo di più di questo governo terribile e vergognoso”.
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