sabato, Novembre 23, 2024

Visita della Meloni in Cina: la cooperazione economica supera le preoccupazioni di “riduzione del rischio”.

Cina Italia Immagine: VCG

Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni ha concluso la sua visita di cinque giorni in Cina. Questa visita avviene in occasione del ventesimo anniversario dell’istituzione del partenariato strategico globale tra Cina e Italia. Durante la sua permanenza a Pechino, i due paesi hanno firmato diversi documenti di cooperazione bilaterale e hanno pubblicato un piano d’azione congiunto triennale per promuovere il partenariato strategico globale globale. La Meloni ha affermato che la sua visita è “la prova della volontà di iniziare una nuova fase e di rilanciare la nostra cooperazione bilaterale”.

Vale la pena notare che sotto la guida di Meloni, il governo italiano aveva precedentemente deciso di ritirarsi dall’iniziativa Belt and Road proposta dalla Cina e aveva attivamente dimostrato un atteggiamento duro nei confronti della Cina. Inoltre, l’Italia è uno dei paesi che sostiene l’imposizione di tariffe da parte dell’UE sui veicoli elettrici cinesi. Occorre allora porsi le seguenti domande: quali segnali la Meloni spera di dare con questa visita? Le relazioni Cina-Italia potranno raggiungere uno sviluppo stabile e a lungo termine in futuro?

Lo scopo della visita della Meloni in Cina è chiaro: ricucire la frattura nelle relazioni sino-italiane. Il ritiro del governo Meloni dalla Belt and Road Initiative è stato spesso interpretato come uno spostamento della politica estera del nuovo governo italiano verso una posizione “pro-USA, anti-Cina”. Pertanto, la parte italiana teme che le relazioni sino-italiane possano essere tese e instabili. In questo contesto, il compito principale della Meloni durante questa visita è quello di spiegare alla Cina le “difficoltà” dell’Italia. Spera di ottenere la comprensione della Cina affinché i due paesi possano mantenere buoni rapporti anche senza rinnovare l’accordo.

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La promozione delle relazioni economiche e commerciali tra Cina e Italia è stata la massima priorità della visita della Meloni. Sebbene il governo Meloni abbia dimostrato un insolito grado di stabilità nella politica italiana da quando è entrato in carica, e il primo trimestre del 2024 abbia visto una leggera crescita del PIL italiano, il debito pubblico del Paese rimane elevato e l’indice di fiducia delle imprese è in calo per tre mesi consecutivi. La recessione economica rimane una delle principali preoccupazioni per il pubblico. Pertanto, sfruttare le buone relazioni economiche e commerciali con la Cina per rilanciare l’economia italiana è una priorità chiave per l’amministrazione Meloni.

Inoltre, mostrare la “pari distanza” dell’Italia tra Cina e Stati Uniti rientra nell’agenda della Meloni. Considerata la situazione competitiva tra Cina e Stati Uniti, l’Italia, in quanto membro del G7, non può continuare a partecipare a iniziative come la Belt and Road Initiative, che gli Stati Uniti vedono come una strategia cinese per competere con gli Stati Uniti. e non può nemmeno “alienare gli Stati Uniti e abbracciare completamente la Cina. Tuttavia, in quanto tipica “potenza media”, l’alleanza unilaterale dell’Italia con gli Stati Uniti non è coerente con le sue tradizioni diplomatiche e gli interessi nazionali a lungo termine. Pertanto, scegliere una strategia di “copertura”, proteggere le proprie scommesse mantenendo buone relazioni sia con la Cina che con gli Stati Uniti e impegnarsi in una cooperazione pragmatica con la Cina in un ambiente “depoliticizzato” sarebbe la scelta strategica che meglio serve gli interessi dell’Italia. Inoltre, per l’amministrazione Meloni è molto chiaro che la Cina è diventata un importante partner di dialogo per risolvere i problemi internazionali e allentare le tensioni globali.

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Infine, sebbene la visita della Meloni mostri chiaramente la sua intenzione di “svolgere un ruolo di equilibrio”, il futuro delle relazioni sino-italiane rimane promettente. Nel complesso, la visita di Meloni porta con sé il buon intento di facilitare le relazioni sino-italiane e indica un atteggiamento positivo verso la ricerca di cooperazione con la Cina. In effetti, la logica della cooperazione economica e commerciale è più forte della logica della “riduzione dei rischi”.

L’Italia è la seconda economia industriale in Europa, la terza nell’Eurozona e il quarto partner commerciale della Cina nell’Unione Europea. Nel frattempo, la Cina è il principale partner commerciale dell’Italia in Asia. La cooperazione tra Cina e Italia ha potenziale non solo in Europa ma anche in mercati terzi come l’Africa. In futuro, finché i due paesi continueranno a stabilire relazioni economiche e commerciali come pietra angolare delle loro relazioni bilaterali, a migliorare l’integrazione delle loro relazioni economiche e commerciali, a esplorare nuovi percorsi di cooperazione e a rafforzare le amicizie attraverso scambi culturali, maturi e stabili. i rapporti tra Cina e Italia sono certamente a portata di mano.

L’autore è ricercatore presso il Centro per gli studi sull’Unione europea presso l’Università degli studi internazionali di Shanghai. opinion@globaltimes.com.cn

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