Le stime preliminari del PIL italiano destagionalizzato per il secondo trimestre indicano un’espansione dello 0,2% su base trimestrale (0,3% nel primo trimestre) e un aumento dello 0,9% su base annua, in linea con il consenso e le nostre aspettative.
Come di consueto nella fase iniziale di stima, non sono stati rivelati dettagli sulla ripartizione della domanda, ma le indicazioni sono che la domanda nazionale (comprese le scorte) ha fornito un impulso positivo alla crescita trimestrale, mentre le esportazioni nette hanno agito da freno. Sospettiamo che la combinazione tra la spinta dei consumatori e la diminuzione della riduzione delle scorte abbia avuto un impatto positivo, mentre gli investimenti potrebbero essere stati penalizzati dall’impatto negativo sulla componente edilizia a causa della scadenza dell’incentivo della supertassa.
Dal punto di vista dell’offerta, l’Istat indica che il valore aggiunto è aumentato nel settore dei servizi e si è contratto in quello agricolo e industriale. Si prevedeva una debolezza industriale dovuta ai dati deboli sulla produzione e sulla fiducia del settore durante tutto il trimestre. Questo modello sembra destinato a continuare nel breve termine, se i deboli sviluppi nel portafoglio ordini possono essere indicativi.
Guardando al futuro, non vi sono ancora prove concrete dei dati per il terzo trimestre. La divergenza tra la crescita della fiducia dei consumatori e il calo della fiducia delle imprese a luglio suggerisce che i consumi privati dovrebbero fornire una spinta positiva, riflettendo la combinazione favorevole di occupazione flessibile, crescita salariale annua del 3,4% e un tasso di inflazione inferiore all’1%. Tuttavia, alcuni segnali di allarme provengono dal settore dei servizi, dove la debole componente turistica potrebbe riflettere una certa debolezza persistente della componente della domanda interna – e non solo un fenomeno legato alle condizioni meteorologiche come si pensava a giugno.
Nel complesso, il comunicato iniziale di oggi è coerente con la nostra visione di una ripresa molto graduale per l’economia italiana. Ciò lascia un’impronta statistica dello 0,7% per la crescita media del PIL nel 2024, che dovrebbe migliorare con una crescita trimestrale positiva (0,2-0,3%) durante la seconda metà dell’anno. Confermiamo la nostra previsione di una crescita media del PIL dello 0,9% per l’intero anno 2024.
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