Vivendi e Mediaset hanno chiuso l’accordo globale che la coppia aveva messo su carta a maggio, ponendo fine a un periodo di ostilità quinquennale iniziato quando il colosso francese dei media si è ritirato unilateralmente da un accordo per acquisire il ramo di pay-tv dell’azienda italiana.
L’accordo, che prevede molteplici controversie tra Vivendi da una parte e Mediaset e il suo principale azionista Fininvest dall’altra, pone fine a tutte le controversie in essere e la coppia rinuncia di comune accordo a tutte le pretese e le denunce in essere.
La chiusura significa che Fininvest, veicolo di investimento della famiglia Berlusconi, ha acquisito il 5% delle azioni di Mediaset possedute direttamente da Vivendi a 2,70 euro per azione.
Vivendi si è impegnata a vendere gradualmente al mercato la quota del 19,19% detenuta dal suo agente Simon Fiduciaria nei prossimi cinque anni. Fininvest ha il diritto di acquistare ogni 12 mesi le azioni invendute in circolazione ad un prezzo annuo fisso.
La partecipazione è stata trasferita alla società italiana per conformarsi alla legge italiana sui media che impedisce alle società di detenere contemporaneamente grandi partecipazioni in società di radiodiffusione e telecomunicazioni, una norma che è stata poi abrogata dall’intervento dell’UE.
Dopo aver rescisso dal contratto di acquisto di Mediaset Premium nel 2016, Vivendi ha acquisito una quota significativa nella società italiana, portando ad accuse di manipolazione del mercato da parte di Mediaset e azioni nei tribunali e con le autorità di regolamentazione per ribaltare l’acquisizione.
Successivamente, la controversia era incentrata sui piani di Mediaset di fondersi con Mediaset España e creare una nuova società di media internazionale registrata nei Paesi Bassi, piani che sono stati vanificati dall’intervento di Vivendi.
“Sottilmente affascinante social mediaholic. Pioniere della musica. Amante di Twitter. Ninja zombie. Nerd del caffè.”