La piattaforma di affitti a breve termine Airbnb ha accettato di pagare 576 milioni di euro per risolvere una controversia durata anni sulle tasse non pagate in Italia, ma ha detto che non cercherà di recuperare denaro dai suoi host.
A novembre, i pubblici ministeri italiani hanno affermato che AirBnb doveva circa 779 milioni di euro di tasse sugli affitti a breve termine, ma non le ha pagate per conto dei proprietari italiani che hanno utilizzato la piattaforma tra il 2017 e il 2021.
La società con sede a San Francisco ha dichiarato mercoledì in un comunicato che sta lavorando per offrire agli host nuovi strumenti per trattenere e pagare automaticamente le tasse alle autorità fiscali italiane per loro conto.
“La stragrande maggioranza degli host su Airbnb in Italia sono famiglie normali che utilizzano la piattaforma per guadagnare entrate aggiuntive”, ha affermato la società nella sua dichiarazione.
“Ci auguriamo che l’accordo con l’Agenzia delle Entrate e le recenti novità legislative diano a queste famiglie certezza sulle regole dell’ospitalità per gli anni a venire”.
Nel 2022 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che gli Stati membri possono richiedere alle piattaforme di noleggio a breve termine di riscuotere le imposte sul reddito.
Airbnb ha affermato di accogliere con favore la chiarezza fornita dal governo italiano nella legge di bilancio del prossimo anno su come le piattaforme tratterranno le imposte sul reddito per gli host non professionali in Italia.
“Questi miglioramenti renderanno più semplice per i centri storici come Venezia e Firenze sapere chi ospita e con quale frequenza, e sviluppare soluzioni politiche proporzionate per rispondere. Airbnb è impegnata a collaborare con le autorità italiane per rendere le regole un successo”, afferma la società. aggiunto.
L’Italia è un mercato chiave per Airbnb, con decine di migliaia di host che utilizzano la piattaforma per affittare le proprie proprietà.
Il governo di estrema destra, guidato dal primo ministro italiano Giorgia Meloni, si è impegnato a reprimere l’evasione fiscale legata agli affitti a breve termine e mira ad aumentare l’aliquota fiscale sui proprietari dal 21% al 26%.
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