È stato riferito che il Dipartimento di Economia del Vaticano, guidato dal cardinale George Pell, ha scoperto per la prima volta irregolarità legate agli investimenti.
Mincione è stato giudicato colpevole di appropriazione indebita e riciclaggio di denaro e condannato alla stessa pena di Becciu.
La corte ha affermato che Becciu è stato irresponsabile ed “eccessivamente speculativo” ad investire più di 200 milioni di dollari nel fondo di Mincioni tra il 2013 e il 2014, sottolineando che all’epoca si trattava di circa un terzo delle partecipazioni del Dipartimento di Stato.
Nel 2018, con Becchio che assumeva un altro incarico in Vaticano, il Dipartimento di Stato si sentì ingannato da Mincione e si rivolse a un altro finanziere, Gianluigi Torzi, per aiutarlo a cacciare Mincione e acquistare il resto dell’edificio.
Anche Torzi è fuggito dal Vaticano, secondo la Procura. È stato giudicato colpevole di frode ed estorsione e condannato a sei anni di carcere.
Il Vaticano ha venduto l’edificio lo scorso anno, subendo una perdita stimata in 140 milioni di euro (230 milioni di dollari).
Becciu, che è stato licenziato dal suo prossimo incarico da Papa Francesco nel 2020 per presunto nepotismo ma è rimasto cardinale, è stato anche condannato per appropriazione indebita per aver incanalato denaro e contratti verso società o enti di beneficenza controllati dai suoi fratelli nella loro isola natale, la Sardegna.
Un’altra accusa riguarda l’assunzione di Cecilia Marogna, analista della sicurezza, anche lei sarda, nell’ambito di un progetto segreto per contribuire a ottenere la libertà di una suora rapita in Mali.
Marogna, 46 anni, ha ricevuto 575mila euro dalla Farnesina nel 2018-19. I pubblici ministeri hanno detto alla corte che il denaro era stato inviato a una società da lei fondata in Slovenia e che ne aveva ricevuto una parte in contanti.
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La polizia italiana ha detto che Marogna ha speso molti soldi in abiti di lusso e spa. Lei e Becciu furono giudicati colpevoli di frode aggravata nel trasferimento di denaro e a Marogna fu ordinato di restituire il denaro al Vaticano.
Enrico Craso, un banchiere che gestiva i fondi del Dipartimento di Stato, è stato giudicato colpevole di riciclaggio di denaro e condannato a sette anni di carcere. Fabrizio Tirabassi, che lavorava alla Segreteria, è stato condannato a sette anni e mezzo di reclusione.
Il tribunale ha condannato Becciu, Mincioni, Tirabassi e Craso a pagare al Vaticano più di 100 milioni di euro.
Nicola Scales, avvocato che ha lavorato sia per Craso che per Tirabassi, è stato condannato a un anno e 10 mesi con sospensione della pena.
René Brulhart, avvocato svizzero ed ex capo dell’unità di intelligence finanziaria del Vaticano, e il suo direttore italiano, Tommaso De Rosa, sono stati giudicati colpevoli di omissioni amministrative e condannati a pagare piccole multe.
Reuters
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