ROMA (Reuters) – Una corte d’appello italiana ha annullato mercoledì la condanna del sindaco della Calabria per le accuse più gravi legate a irregolarità nella gestione dei richiedenti asilo nella sua città, riducendo a un anno e mezzo la sua precedente condanna a 13 anni di reclusione. metà.
Domenico Lucano, 65 anni, è stato sindaco di Riace, un borgo medievale di circa 1.900 abitanti nella Calabria meridionale, dal 2004 al 2018.
Ha ottenuto riconoscimenti globali per il suo approccio innovativo all’integrazione degli immigrati. Alla fine del suo mandato, più di 300 residenti di Riache erano immigrati.
I media italiani hanno riferito che il tribunale della città meridionale di Reggio Calabria ha confermato solo una semplice condanna con l’accusa di falsificazione di documenti, e ha lasciato cadere accuse più gravi, tra cui appropriazione indebita e istigazione all’immigrazione clandestina per aggirare le norme sull’asilo.
“È la fine di un incubo che mi ha tanto frustrato nel corso degli anni e mi ha umiliato e umiliato”, ha detto all’ANSA Lucano, che ha ricevuto la sua condanna originaria nel 2021.
“È la fine dell’incubo che per anni mi ha fatto apparire, ingiustamente, agli occhi della gente”.
Dopo la sentenza di appello, le sentenze in Italia possono ancora essere deferite alla Corte Suprema per una decisione definitiva.
(Segnalazione di Angelo Amanti; Montaggio di Jan Harvey)
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