venerdì, Novembre 15, 2024

DAZN attacca la pirateria sportiva italiana

Il servizio di streaming sportivo DAZN ha lanciato un appello al governo italiano affinché attui rapidamente norme più severe contro la pirateria audiovisiva.

Citato ReutersStefano Izzi, direttore italiano di DAZN, ha citato un nuovo rapporto della Federazione per la protezione delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali (FAPAV) e ha sostenuto la legislazione “che consentirebbe alle autorità di bloccare le piattaforme illegali entro 30 minuti dalle denunce iniziali”.

Notizie TV a banda larga Il rapporto, condotto da Ipsos per conto di FAPAV, afferma che nel 2022 c’erano circa 345 milioni di opere con contenuti audiovisivi illegali. Si tratta del 9%, ovvero 30 milioni, in più rispetto all’anno precedente.

L’aumento rispetto al 2021 è stato trainato principalmente dagli sport dal vivo, che lo scorso anno hanno registrato un aumento della pirateria del +26% ed è stato l’unico contenuto a mostrare un trend complessivo di crescita rispetto alle ultime rilevazioni. Seguono i programmi TV, in crescita del 20% rispetto al 2021, e le serie/fantasy, in crescita del +15%.

Si conferma che i film sono i contenuti più esposti alla pirateria: il 35% della pirateria audiovisiva (oltre 120 milioni) è legata ai film, ma il trend, rispetto allo scorso anno e nel medio termine, è in calo (-4% vs 2021; -68) % rispetto al 2016).

I dati indicano che tra le modalità di fruizione di contenuti illegali, la pirateria digitale si conferma la modalità principale con un’incidenza del 39%, dato stabile rispetto all’anno precedente.

In attesa dell’approvazione definitiva della nuova legge, la consapevolezza di un reato tra gli utenti del web è diffusa (81% tra gli hacker adulti). Tuttavia, la metà di questi non ritiene che rischiano di essere scoperti e puniti.

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Coerentemente con quanto osservato in passato, la pirateria di contenuti audiovisivi è più concentrata tra le persone con meno di 35 anni (39% contro 27% della popolazione totale) e tra quelle con un livello di istruzione più elevato (21% dei laureati contro il 18% della popolazione totale). Popolazione totale) e tra i lavoratori (61% contro il 54% della popolazione totale). Si registra inoltre una leggera prevalenza degli uomini rispetto alle donne (53% degli uomini e 47% delle donne).

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