venerdì, Novembre 15, 2024

Debito e pensioni frenano l’economia italiana. L’Unione Europea critica il sistema dei superbonus

BRUXELLES – Nel 2024 l’Italia dovrebbe raggiungere un tasso di crescita migliore degli altri (0,9%), riflettendo un’Europa in difficoltà anche se ci sono timidi segnali di ripresa. Nel 2025, eviterà di trovarsi in fondo alla lista in termini di performance del Pil (1,1%, con il Pil tedesco peggiore dell’1%). Ma le previsioni economiche di primavera della Commissione Europea per il Paese non sono tutte rosee, a cominciare dai conti pubblici, dove si prevede che il debito pubblico aumenterà significativamente nel 2025.

Rispetto al previsioni autunnali, L’Unione Europea ha rivisto al ribasso il rapporto debito/PIL per il 2023 e il 2024, rispettivamente al 137,3% (dal 139,8%) e al 138,6% (dal 140,6%). Ma aggiunge quasi un punto per il 2025, quando si prevede che il debito raggiungerà il 141,7% del Pil invece del 140,9%. Inoltre, la situazione di deficit porterà il paese a registrare deficit eccessivi. Il tasso del 7,4% verrà ridotto al 4,4 alla fine di quest’anno, per poi salire al 4,7% l’anno prossimo.

Bruxelles sottolinea che in Italia L’attuale crescita della spesa primaria è guidata dall’indicizzazione delle pensioni all’inflazione ancora elevata nel 2023 e al rinnovo delle retribuzioni pubbliche nel 2022-2024, in parte compensati da alcuni risparmi derivanti dalla revisione della spesa (0,1 per cento del Pil). Pesano anche le decisioni di politica monetaria. Si prevede che l’aumento dei tassi di interesse sulle nuove emissioni obbligazionarie spingerà al rialzo i pagamenti degli interessi Al 4,0% del Pil.

Poi c’è la corsa al Superbonus. L’Esecutivo UE ritiene che in futuro l’aggiustamento dei flussi di stock giocherà un ruolo importante nell’evoluzione del debito, poiché i crediti d’imposta per la ristrutturazione delle abitazioni, che sono già registrati in deficit secondo il principio della competenza, inizieranno a riflettersi pienamente nei flussi di cassa: “Questo, combinato con uno spread meno favorevole tra tassi di interesse e crescita, dovrebbe portare ad un aumento del rapporto debito/PIL Al 141,7% del Pil entro il 2025”.

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Versione inglese di Servizio di traduzione di Withub

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