Una delle più grandi catene di pizzerie del mondo, la statunitense Domino’s Pizza, ha ufficialmente abbandonato le sue aspirazioni per prendere piede nel paese che ha inventato la pizza.
L’azienda ha chiuso i suoi ultimi negozi a Roma e Milano lo scorso anno e, secondo quanto riferito dai media giovedì, il partner italiano in franchising dell’azienda, ePizza, ha avviato il processo di liquidazione delle attività dell’azienda italiana nella speranza di recuperare almeno una parte dell’investimento iniziale .
L’agenzia di stampa statale cinese Xinhua ha riferito che il sito web italiano dell’azienda è andato offline da giovedì e i suoi ultimi post sugli account dei social media risalgono allo scorso anno.
Le chiamate a ePizza sono rimaste senza risposta giovedì, ma quando contattato dall’agenzia di stampa Xinhua, l’ufficio stampa statunitense di Domino’s Pizza ha confermato i resoconti dei media sul ritiro dell’azienda dall’Italia.
Secondo big.org, il sito di dati, Domino’s è la più grande catena di pizzerie al mondo, con un fatturato annuo globale di 12,3 miliardi di dollari. Ma l’azienda di 63 anni non è mai riuscita a prendere piede in Italia.
L’azienda è stata lanciata in Italia nel 2015 con l’intenzione di aprire fino a 880 negozi nel paese. Ma al suo apice, operava solo in 29 località.
Le origini della pizza sono opache, anche se ci sono documenti fin dall’antichità di soldati che preparavano focacce con condimenti sui loro scudi. Una poesia dell’antica Roma, risalente al I secolo a.C., cita i locali che friggono pane e formaggio sulla cenere calda, chiamandola “pinsa”, parola usata ancora oggi per alcuni tipi di pizza romana.
Ma si ritiene che la pizza moderna risalga alla Napoli del XVIII secolo, dove il piatto era un alimento base dei poveri.
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