Lunedì, durante un incontro del partito Likud, Netanyahu ha annunciato di essere attivamente coinvolto nell’organizzazione della migrazione volontaria degli abitanti di Gaza verso altri paesi.
Il governo israeliano sta adottando sempre più il reinsediamento “volontario” dei palestinesi da Gaza come politica ufficiale, e un alto funzionario ha rivelato di essere stato coinvolto in discussioni con diversi paesi sulla possibilità di tali mosse.
Secondo il I tempi di IsraeleLa coalizione del primo ministro Benjamin Netanyahu sta esplorando segretamente la possibilità di accogliere migliaia di migranti provenienti da Gaza, con la Repubblica Democratica del Congo uno dei paesi presi in considerazione.
Una fonte importante del gabinetto di sicurezza ha detto: “Il Congo sarà pronto a ricevere i migranti e siamo in trattative con altri”.
Lunedì, durante un incontro del partito Likud, Netanyahu ha annunciato di essere attivamente coinvolto nell’organizzazione della migrazione volontaria degli abitanti di Gaza verso altri paesi.
Al Jazeera: aerei d'occupazione israeliani hanno bombardato una moschea e alcune case nell'area di Jourat Al-Aqqad nella città di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza.
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Ha detto: “Il nostro problema è trovare paesi disposti ad assorbire la popolazione di Gaza, e stiamo lavorando su questo”.
Il parlamentare del partito Likud Danny Danon ha detto: “Il mondo sta già discutendo le possibilità dell'immigrazione volontaria”. In risposta, Netanyahu ha riconosciuto la sfida di trovare paesi disposti ad accettare i palestinesi, ma ha sottolineato quelli che ha descritto come sforzi in corso in questo senso.
Nonostante queste discussioni, l’idea della migrazione volontaria ha incontrato un diffuso rifiuto da parte della comunità internazionale.
Martedì il Dipartimento di Stato americano ha criticato le recenti dichiarazioni dei ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, che hanno chiesto la “migrazione volontaria” dei palestinesi da Gaza, descrivendo il discorso come “infiammatorio e irresponsabile”, ha riferito Reuters.
“Alla fine, l'amore tornerà in modo diverso”, ha scritto Kafka. Ha ragione. Ma l’odio tende anche a ritornare e si manifesta in innumerevoli modi.
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I commenti dei ministri sembrano confermare i timori diffusi in gran parte del mondo arabo secondo cui Israele vuole sfollare con la forza e pulire etnicamente i territori palestinesi occupati, proprio come fecero le bande sioniste nella Palestina storica nel 1948.
Mentre emergevano notizie di offerte da parte di potenze e governi arabi per amministrare Gaza, come l’Autorità Palestinese o una forza congiunta di paesi arabi, l’opinione prevalente da parte del governo di estrema destra in Israele era che Israele stesso avrebbe rioccupato la Striscia. Striscia di Gaza, espellendo la popolazione palestinese e ripopolando il territorio con israeliani e coloni ebrei.
Israele continua il suo brutale attacco militare contro Gaza nonostante le richieste globali di cessate il fuoco nella guerra che dura da 11 settimane.
Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, 22.313 palestinesi sono stati uccisi e altri 57.296 feriti nel genocidio commesso da Israele a Gaza dal 7 ottobre. Stime palestinesi e internazionali indicano che la maggior parte delle persone uccise e ferite sono donne e bambini.
(nota, computer)
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