Un team di archeologi ha scoperto un antico sito neolitico, che si ritiene abbia 9.000 anni, nel remoto deserto orientale della Giordania, a febbraio.
Si ritiene che la scoperta, fatta da archeologi giordani e francesi, sia un complesso rituale situato vicino a grandi strutture note come “aquiloni del deserto”.
Si ritiene che le strutture siano grandi trappole utilizzate per attirare i cervi selvatici da macellare.
Queste trappole sono costituite da due o più alti muri di pietra che convergono verso un recinto e sono disseminate nei deserti del Medio Oriente.
“Il sito è unico, in primo luogo per il suo stato di conservazione”, ha affermato il co-direttore del progetto, l’archeologo giordano Wael Abu Azizah.
“Ha 9.000 anni e quasi tutto andava bene.”
All’interno del santuario c’erano due pietre erette scolpite recanti figure antropomorfe, una accompagnata da una rappresentazione di un “aquilone del deserto”, oltre a un altare, focolare, conchiglie e un modello in scala di una trappola per cervi.
Il santuario “getta una luce completamente nuova sul simbolismo, l’espressione artistica e la cultura spirituale di queste popolazioni neolitiche finora sconosciute”, hanno affermato i ricercatori in una nota.
Il comunicato afferma che la vicinanza del sito indicava che i residenti erano cacciatori specializzati e che le trappole erano “il centro della loro vita culturale, economica e persino simbolica in questa zona marginale”.
Il sito è stato scavato durante l’ultima stagione di scavi nel 2021.
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