sabato, Novembre 16, 2024

Il Parlamento italiano approva la controversa riforma dei consigli di amministrazione delle società

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Il parlamento italiano ha approvato misure controverse che influenzeranno seriamente il modo in cui le società quotate nominano i propri consigli di amministrazione, nonostante la forte opposizione degli investitori internazionali.

Le misure rappresentano una spinta in extremis da parte del governo di destra di Roma per un disegno di legge ampio e atteso da tempo, progettato per riformare i mercati dei capitali del Paese. Il disegno di legge, in cantiere da tre anni, è visto come un modo per attirare la quotazione in borsa e impedire alle aziende italiane di spostare le proprie sedi all'estero.

Le modifiche, approvate insieme a un disegno di legge più ampio martedì, annullerebbero le regole aziendali sulla nomina del consiglio di amministrazione, con il risultato che gli investitori a lungo termine detengono più del 9% delle azioni rispetto agli altri azionisti.

Aggiunte “Ci sono oggetti estranei in questo disegno di legge, e sarebbe molto sensato rimuoverli”, ha detto il deputato Bruno Tabasi, un anziano parlamentare di centrosinistra, parlando in Parlamento pochi minuti prima del voto.

Gli investitori internazionali, così come i partiti di opposizione centristi e di sinistra a Roma, martedì hanno espresso opposizione a proposte che sarebbero “difficili da digerire per i mercati” e rischierebbero di “spaventare gli investitori stranieri”.

Alcuni analisti sostengono che le misure che influiscono sulla governance aziendale potrebbero mettere in ombra i benefici di una più ampia riforma del mercato dei capitali.

In Italia i consigli di amministrazione, compreso l’amministratore delegato, hanno in genere un mandato triennale. Al termine del mandato, gli azionisti possono nominare nuovi candidati per il mandato successivo oppure il consiglio uscente ha la possibilità di farlo, compresa la rinomina del vecchio management.

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La modifica più significativa delle nuove misure limita la possibilità dei gruppi uscenti di presentare i propri candidati. Fino alle modifiche di martedì, tali liste erano diventate il meccanismo standard per la nomina dei consigli di amministrazione della compagnia assicurativa Generali e degli istituti di credito Mediobanca, UniCredit e Banco BPM.

Francesco Gaetano Caltagirone, magnate dell’edilizia e investitore di Mediobanca e Generali, ha affermato che i consigli di amministrazione hanno troppo potere e la loro capacità di rinominarsi dovrebbe essere limitata dalla legge. ©Reuters

Tuttavia, alcuni investitori locali, come Francesco Gaetano Caltagirone, magnate dell’edilizia e uno dei principali investitori in Mediobanka e Generali, si sono lamentati pubblicamente del fatto che i consigli di amministrazione hanno troppo potere e hanno affermato che la legge dovrebbe limitare la loro capacità di rinominarli.

Alla fine il governo si è schierato con il suo punto di vista e ha sostenuto gli emendamenti dell’ultimo minuto al disegno di legge. Secondo le nuove misure, il consiglio di amministrazione uscente non potrà presentare una propria lista se un investitore di minoranza con una partecipazione pari o superiore al 9% presenta una lista di candidati al consiglio.

Segnalazione aggiuntiva di Giuliana Ricozzi a Roma

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