A più di quattro anni dalla prima comparsa del virus SARS-CoV-2, i ricercatori stanno ancora lottando per comprendere il lungo Covid, compresa la domanda apparentemente semplice su quante persone ne sono infette. Le stime della sua prevalenza variano ampiamente, in base ai diversi metodi di studio e alle definizioni dei casi. Ora, per la prima volta, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno cercato di stimarne la prevalenza tra gli adulti in ogni stato e territorio degli Stati Uniti. I risultati mostrano ancora una volta un’ampia gamma di stime di prevalenza, rivelando gli Stati più colpiti e quelli che sembrano relativamente risparmiati.
Nel complesso, il CDC ha rilevato che sette stati nel sud, nell’ovest e nel Midwest avevano la più alta prevalenza di Covid lungo nel paese, tra l’8,9% e il 10,6%: Alabama, Montana, North Dakota, Oklahoma, Tennessee, Wyoming e Stati Uniti. Stati. Lo stato con la prevalenza più alta, pari al 10,6%, è il West Virginia. I risultati sono pubblicati oggi in Rapporto settimanale sulla morbilità e mortalità del CDC.
All’altra estremità dello spettro, gli stati del New England, Washington e Oregon avevano tassi di prevalenza più bassi, compresi tra il 3,7% e il 5,3%. Il tasso più basso è stato registrato nelle Isole Vergini americane con l'1,9%. A Washington, DC e Guam, la percentuale varia tra l’1,9% e il 3,6%.
Per queste stime, i ricercatori del CDC hanno definito i casi lunghi di COVID-19 in base alla presenza di sintomi auto-riferiti per 3 o più mesi che non erano presenti prima dell’infezione da COVID-19. Questi sintomi possono includere una vasta gamma di disturbi, dai problemi digestivi alle palpitazioni cardiache, dolori articolari, sintomi respiratori, condizioni neurologiche e affaticamento.
Le stime si basano sulle risposte del sondaggio del Sistema di sorveglianza nazionale nel 2022. Il sondaggio ha raccolto alcuni dati degni di nota, tra cui se le persone hanno ricevuto cure durante la fase acuta dell'infezione da COVID-19 e quanto tempo era trascorso dall'ultima volta che erano state infettate, durata finale del lungo coronavirus (se non in corso) e stato della vaccinazione. I dati sulle vaccinazioni erano disponibili solo per un sottogruppo di persone che hanno partecipato al sondaggio e non sono inclusi nel rapporto.
Gli autori sperano che i risultati aiutino a “identificare le disparità geografiche nei casi di COVID a lungo termine negli Stati Uniti che possano guidare gli interventi per promuovere l’equità sanitaria”.
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