L’incontro si è concentrato sul ruolo che il biogas e il biometano possono svolgere nella transizione energetica e su come sviluppare strategie energetiche che possano far avanzare il loro potenziale.
L’evento speciale del G20 italiano su energia e clima, organizzato dalla Presidenza in collaborazione con IEA, GSE, Eni e Snam il 15 aprileDecimo, Presieduto dal Sig. Andrea Le Presti (Ministero della Trasformazione Ambientale) e focalizzato sul ruolo che il biogas e il biometano possono svolgere nella transizione energetica, e su come sviluppare strategie e politiche energetiche in grado di svilupparne al meglio le potenzialità.
In effetti, il biogas e il biometano sono due fonti di energia che si trovano all’incrocio di due sfide critiche nella vita moderna: affrontare la crescente quantità di rifiuti organici prodotti dalle società e dalle economie moderne; Prevenire le emissioni lungo l’intera catena del valore. Il workshop ha sottolineato il potenziale inutilizzato del biogas e del biometano, tenendo presente che liquidi e gas rappresenteranno ancora la maggior parte del consumo energetico nel 2040 e che è necessaria una maggiore penetrazione dei vettori energetici a basse emissioni di carbonio. Il ruolo del biogas e del biometano è particolarmente importante in settori difficili da mitigare e come mezzo per fornire elettricità di base rinnovabile e cucina pulita, in particolare nelle economie in via di sviluppo.
Un altro vantaggio importante è il settore dei trasporti, che è ancora responsabile a livello globale del 24% delle emissioni dirette di CO2 dalla combustione di carburante. La produzione di biogas e biometano da rifiuti organici può rivitalizzare i modelli di economia circolare – in particolare, ma non solo nei contesti urbani – e migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento, riducendo i costi di gestione dei rifiuti, creando posti di lavoro e aumentando l’efficienza delle risorse. Il suo processo produttivo può anche ridurre in modo significativo le emissioni nel settore agricolo, contribuendo così al recupero di materia organica nel suolo.
Pertanto sono necessarie politiche che riconoscano questi molteplici vantaggi condivisi per superare il divario di competitività utilizzando combustibili fossili a basso costo. Nuovi modelli di business e accesso ai finanziamenti sono necessari per espandere i mercati a basse emissioni di carbonio.
Da questo punto di vista l’Italia è citata tra i protagonisti di questo processo. In particolare, in Italia, nel 2018 è stato messo in atto un piano di stimolo, per un periodo di 20 anni, basato sull’emissione di certificati di impegno di blending, pagati a prezzo fisso nel caso di biometano avanzato sostenibile e biocarburanti da rifiuti e non -materie prime alimentari. Secondo studi attendibili, infatti, in Italia, utilizzando la parte organica dei rifiuti urbani raccolti separatamente (OFMWSC), sarà possibile produrre la quantità di biometano corrispondente a circa il 40% del gas naturale attualmente utilizzato nei trasporti.
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