Un tribunale amministrativo regionale in Italia ha respinto la sanzione lunedì (3 ottobre). L’anno scorso Apple e Amazon sono state multate di oltre 200 milioni di euro dall’autorità antitrust del Paese per quello che hanno definito un accordo di marketing congiunto tra i due colossi.
Il watchdog della concorrenza ha multato Amazon € 68,7 milioni e Apple € 134,5 milioni, ordinando alle società di porre fine alle restrizioni e consentire ai rivenditori di prodotti originali Apple e Beats di accedere ad Amazon.co.uk. In maniera discriminatoria.
A seguito di un ricalcolo, le multe all’inizio di quest’anno a causa di un errore di calcolo sono state ridotte a 114,7 milioni di euro per Apple e 58,6 milioni di euro per Amazon.
La multa è arrivata dopo una clausola in un accordo concluso tra Apple e Amazon nel 2018 che avrebbe conferito ai rivenditori Apple Premium lo status privilegiato di vendere gli auricolari Beats di Apple sul mercato di Amazon.
Secondo le società, l’accordo è volto a garantire ai clienti l’acquisto di prodotti Apple certificati e originali, contrastando la vendita di prodotti contraffatti.
Al contrario, l’autorità italiana ritiene che l’accordo sia “in violazione dell’articolo 101 TFUE. [Treaty on the Functioning of the European Union, ed.]Applicazione delle violazioni del diritto della concorrenza attraverso la riduzione del numero di rivenditori terzi presenti nel canale distributivo di riferimento.
Tuttavia, i giudici amministrativi della regione Lazio hanno ribaltato la decisione della Commissione italiana concorrenza per motivi pratici, in particolare per il fatto che alle due società non è stato concesso il tempo sufficiente per difendersi.
Inoltre, l’appello ha respinto la mozione di sfiducia, affermando che l’accordo non forniva elementi sufficienti per dimostrare che si trattava di un reato.
Ad esempio, il tribunale ha accolto l’argomento di Apple secondo cui l’accordo non ha distorto il mercato perché ha interessato solo il 3% delle sue vendite in Italia. Nelle sue conclusioni, la Commissione ha anche omesso di considerare che l’accordo gioverebbe ai consumatori impedendo la vendita di merci contraffatte.
Tale decisione riguarda i ricorsi dei colossi tecnologici e, in particolare, di alcune loro controllate (Apple Inc, Apple Italia, Apple Distribution International Limited, Amazon.com Inc, Amazon Italia Services, Amazon Services Europe, Amazon Europe Core, Amazon EU ).
“Ben arrivato [the court’s] Conclusione Il nostro modello di business in tutta Europa si basa sul successo delle piccole e medie imprese. “Continuiamo a lavorare sodo per fornire la più ampia selezione di prodotti Apple, la qualità del servizio e la convenienza che i nostri clienti amano”, ha affermato Amazon in una nota.
[Edited by Luca Bertuzzi/Zoran Radosavljevic]
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