sabato, Novembre 16, 2024

“Il vostro futuro è il nostro business”: 120 miliardi di euro per lo sviluppo delle PMI italiane

L’importanza di investire in processi di trasformazione continua è sottolineata anche dall’analisi condotta dall’Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo:

Gli investimenti in sostenibilità e tecnologia forniscono ritorni significativi e le aziende manifatturiere dotate di impianti di energia rinnovabile nel 2019-2022 sono state in grado di resistere alla crisi energetica meglio delle altre, con una maggiore resilienza alla redditività a livelli elevati.

Dal 2019 al 2022, le aziende con investimenti 4.0 hanno registrato una crescita del fatturato 2 volte superiore rispetto alle altre (+32,5% vs +16,6%), insieme a un balzo in avanti della produttività, con il valore aggiunto per addetto in crescita di +13.000 euro (rispetto a + Euro (5000).

Secondo gli ultimi dati del censimento permanente dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), ci sono ampi margini di miglioramento del tessuto economico italiano: basti pensare che nel periodo 2021-2022 solo il 5,7% delle imprese italiane con almeno tre dipendenti fonti energetiche rinnovabili utilizzate (FER). Questa percentuale sale al 10,4% nell'industria, definita in senso stretto.

Il sostegno alla transizione green può venire dalle filiere energetiche e dalle comunità energetiche, come emerge dalla 18a indagine di Intesa Sanpaolo sul sentiment delle imprese rilevata dal management nei mesi di novembre e dicembre 2023. Tra le imprese di medie e grandi dimensioni si tende sempre più a fare affidamento fornitori che riducono il proprio impatto ambientale. Allo stesso tempo, cresce l’interesse da parte dei clienti per le comunità energetiche che possono investire in fonti energetiche rinnovabili.

C’è spazio per miglioramenti anche nei settori dell’innovazione e della tecnologia. Nell’industria, definita in senso stretto, circa un’impresa su due con almeno tre dipendenti ha svolto attività di innovazione nel 2021-2022, con un picco del 92,1% tra le imprese con almeno 250 dipendenti. Questa percentuale scende al 34,4% tra le aziende da 3 a 9 dipendenti. In termini di adozione della tecnologia, una media del 39,1% delle imprese industriali ha utilizzato software gestionali aziendali nel biennio 2021-2022, con una punta del 90,8% tra le aziende più grandi. Margini di sviluppo sembrano esserci, soprattutto tra le piccole imprese, dove la quota non raggiunge il 30%.

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In questo contesto sarà necessario risolvere lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro: complessivamente, si stima che nel 2023 saranno difficilmente reperibili circa 2,5 milioni di posti di lavoro (+18,4% vs 2022), ovvero il 45,1% del totale.

Di seguito le slide della presentazione di Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo.

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