sabato, Novembre 16, 2024

In Italia crescono le imprese di proprietà di immigrati

In Italia, le preferenze del settore dei lavoratori migranti e delle province differiscono a seconda della loro nazionalità.

I dati dell'organizzazione italiana del commercio Unioncamere/InfoCamere indicano che le preferenze dei lavoratori migranti riguardo al luogo in cui lavorano e al settore in cui lavorano variano in base alla nazionalità.

Le province di Viterbo, Torino e Cremona per i cittadini rumeni, e di Prato, Fermo e Firenze per i cittadini cinesi mostrano la più alta percentuale di imprenditori stranieri.

I dati indicano che il 34% delle imprese straniere in Italia sono di loro proprietà.

Anche gli imprenditori provenienti da Marocco, Romania e Cina hanno chiare preferenze settoriali. Questo è il motivo per cui alcuni imprenditori marocchini operano spesso nel settore commerciale, mentre i rumeni preferiscono il settore edile.

Marocchini e rumeni mostrano preferenze per i servizi di trasporto, magazzinaggio e noleggio mentre i cinesi lavorano principalmente nei settori manifatturiero, del tempo libero e dell'intrattenimento.

Unioncamere/InfoCamere ha raccolto questi dati in collaborazione con Futurae, il programma per le imprese migranti, promosso dal Ministero del Lavoro.

“Il contributo e il beneficio che le imprese straniere apportano all'economia italiana è quanto mai apprezzato e necessario data la situazione demografica del nostro Paese, problema per il quale non esiste soluzione nel breve termine”, ha affermato Andrea Preti, presidente di Unioncamere.

In Italia sono registrate l'11% delle imprese straniere

A fine 2023 risultavano iscritte nel registro delle imprese della Camera di Commercio circa 660.000 imprese straniere. Si tratta di circa l'11% delle imprese italiane.

Questo numero è superiore del 2% rispetto all’anno precedente e del 7% rispetto al 2019.

Nel periodo gennaio-dicembre 2023 in Italia si sono iscritte circa 64mila imprese, mentre sono state cessate circa 36mila imprese, con un risultato positivo per circa 27mila unità.

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