domenica, Novembre 17, 2024

In the Highlands è l’epica celebrazione della cultura latina di cui tutti abbiamo bisogno

nelle altezze È un film basato sul primo musical importante di Lin-Manuel Miranda. Lui lei’S Una storia – davvero una celebrazione – su un singolo isolato e sui suoi residenti a Washington Heights, un’enclave prevalentemente ispanica, ma in rapido sviluppo, dell’alta Manhattan. Il suo romanzo multinazionale e multigenerazionale è forse uno dei tentativi più ambiziosi e riusciti di catturare la cultura, le paure e la diversità che compongono l’identità latina. Quindi, ovviamente, volevo essere lì per la cultura. Per festeggiare, da latinos, qualcosa per noi, da parte nostra. Per mettere i miei soldi dove sono la mia bocca e trovare un’occasione dal fatto che per la prima volta, forse in assoluto, un musical americano sui latini che è stato composto da uno di noi, con canzoni scritte da uno di noi, poi cantato da diversi di noi noi, abbiamo ottenuto il tipo di budget e di rilascio che sto solo iniziando a pensare che i film Marvel valgano.

Una delle cose che rende l’andare al cinema un’esperienza potente è che offre ai partecipanti una proposta di valore davvero unica: l’opportunità di avere un incontro del tutto personale con un’opera d’arte e contemporaneamente partecipare a una catarsi collettiva. Puoi stare da solo senza essere solo al cinema. Risate, lacrime, rabbia diventano esperienze comuni nell’oscurità del palcoscenico. Mi ha colpito molto, in un modo molto personale, quando Nina (interpretata da Leslie Grace) ha cantato dei suoi sentimenti di inadeguatezza come matricola a Stanford. Ma mentre sospettavo di essere uno dei pochi abitanti di Nuyori a soffrire della sindrome dell’impostore in un college della Ivy League in mezzo al pubblico prevalentemente bianco di un teatro di Brooklyn, quando mi sono guardato intorno non c’era disidratazione in casa. I nostri cuori potrebbero essersi alzati per vari motivi durante la celebrazione estatica di Latinidad che era il Carnevale del Barrio, ma il senso di gioia collettivo non era meno salutare. Anche questo fa parte della magia dei film. Il modo in cui l’atto di andare al film aggiunge nuovi livelli di significato all’arte del film stesso.

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Mi sono ritrovato a pensare a Salvatore di cinema paradisiaco di nuovo ieri sera. momenti in nelle altezzeDi fronte a me c’era il viso aperto e onesto di Anthony Ramos, grande quanto un condominio. Posso solo immaginare quanti tredicenni nei teatri di tutto il paese si siano innamorati per la prima volta di un domenicano. Droghiere Il suo nome è Usnavi di Washington Heights. Mentre lo vedono combattere per il suo quartiere, per l’amore della sua vita, per lui Sognare. Mi chiedevo se potessero anche vedere la propria esperienza splendidamente visualizzata su quell’enorme schermo. O se Osnavi, come Salvatore per me, di un mondo lontano, parte di una cultura che non hanno ancora visto o conosciuto, ma che vivranno per sempre nei loro cuori. E mi sono ritrovato a sperare che anche loro, come me, si innamorassero dell’idea di andare al cinema stesso.

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