sabato, Novembre 16, 2024

Italia: 10 arrestati per ‘permesso di soggiorno falso’

La Guardia di Finanza ha arrestato dieci persone con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e truffa nel sud della Puglia. Si dice che i sospetti abbiano rilasciato contratti di lavoro falsi a più di 400 migranti in modo che potessero ottenere un permesso di soggiorno.

Lunedì (27 giugno) la polizia ha arrestato 10 persone nella regione di Buglia, nel sud Italia. Presumibilmente avrebbero emesso contratti falsi per lavori nel settore edile a 453 cittadini non comunitari provenienti da India, Sri Lanka, Bangladesh e Pakistan. Fonti investigative hanno detto che gli immigrati dovrebbero pagare tra 1.000 e 6.000.

I sospetti sono stati accusati di favoreggiamento dell’immigrazione illegale e di aver commesso una massiccia frode.

Sospetti: Ragioniere, Capo dell’Agenzia per l’Immigrazione, Commercianti

Due sono stati incarcerati: Mauricio P., un contabile italiano di 49 anni di Mola de Barry. Danai, cittadino indiano di 55 anni b. È stato accusato di gestire l’agenzia per l’immigrazione e di agire da intermediario.

Gli altri otto sospetti sono stati posti agli arresti domiciliari. Sono tutti imprenditori che si presume abbiano dato falsi contratti di lavoro per denaro o promesse di denaro.

Sei commercianti sono stati perseguiti, oltre agli immigrati che avrebbero pagato per i contratti falsi.

Agli indagati sono stati inoltre sequestrati beni per un totale di 1,1 milioni di euro. I presunti reati al centro delle indagini sarebbero avvenuti tra il 2013 e il 2019.

Si dice che sia stato truffato più di 1 milione di euro

Gli inquirenti affermano che il falso contratto ha consentito al gruppo di guadagnare circa 762.000 euro. Gli indagati sono inoltre accusati di aver ottenuto in maniera fraudolenta l’indennità di disoccupazione e di malattia e ulteriori 28.280.000 rimborso Irpef dell’Irpef.

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Gli immigrati coinvolti nelle indagini, interrogati dalla polizia, hanno confermato di aver firmato contratti senza lavorare, rivelando di aver dovuto pagare per ottenere il contratto e poi restare.

L’indagine è stata svolta dalla Guardia di Finanza in collaborazione con gli Analisti Previdenziali Inps e l’Ufficio Immigrazione presso la Questura di Barry.

“Stiamo cercando di avere un impatto sul rapporto tra criminalità organizzata, professionisti e imprenditori che beneficiano di criminali”, ha delineato lunedì in azione l’avvocato di Barry, Roberto Rossi. “Questa connessione legittima la criminalità e interferisce con la vita sociale, gestendo alcune dinamiche sociali ed economiche”.

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