I pubblici ministeri di Milano quest’anno hanno scoperto laboratori alla periferia della capitale italiana della moda dove lavoratori sottopagati, spesso immigrati che si trovavano illegalmente nel paese, producevano borse in pelle e poi le vendevano ad Armani e Dior per una frazione del prezzo al dettaglio.
“In futuro non verranno effettuati nuovi ordini a questi fornitori”, ha affermato la società.
“Nonostante gli audit regolari, questi due fornitori avevano
Ha aggiunto: “Il governo è chiaramente riuscito a nascondere queste pratiche”.
Il Gruppo Armani ha espresso fiducia in “un esito positivo dell’indagine (antitrust)” e ha affermato in un comunicato che le sue aziende sono pienamente impegnate a collaborare con le autorità e che ritiene che le accuse siano infondate.
L’Autorità antimonopolio ha fatto sapere di aver effettuato, martedì, accertamenti nelle aziende dei gruppi Armani e Dior oggetto delle sue indagini.
Sono stati indagati “per possibili comportamenti illeciti nella promozione e vendita di beni e accessori di abbigliamento, in violazione della normativa (italiana) sui consumatori”, si legge nella nota.
Le multe per violazione della legge sulla tutela dei consumatori in Italia vanno da 5.000 euro a 10 milioni di euro (da 5.500 a 11 milioni di dollari).
Contrasto netto
I dettagli delle condizioni dei lavoratori rilasciati dai pubblici ministeri sono in netto contrasto con l’immagine glamour che i marchi di moda cercano attentamente di proiettare attraverso ingenti budget di marketing.
L’Autorità antitrust italiana ha affermato di concentrarsi sulle contraddizioni tra la realtà rivelata dalle indagini giudiziarie sul lavoro e i messaggi che i marchi inviano ai consumatori in merito all’artigianato e alla responsabilità sociale delle imprese.
Ad esempio, il sito web americano di Armani descrive i dettagli delle cuciture su una mini borsa da 2.295 dollari come “rievocativi del mondo della sartoria”, contribuendo alla creazione di “un accessorio eccezionale, dove ogni dettaglio supporta il fascino elegante e sofisticato dell’iconica borsa del marchio. “
Allo stesso modo, Dior commercializza le sue borse come prodotti “dove competenza e abilità incontrano l’eleganza moderna”.
L’autorità ha affermato in una nota che Armani e Dior “hanno sottolineato l’ingegnosità dei loro prodotti e l’eccellenza della loro lavorazione” mentre presumibilmente si affidano a laboratori che impiegano persone con salari molto bassi e che lavorano per lunghe ore e in violazione della salute e della sicurezza. regole.
Nella sua dichiarazione, Dior ha affermato che i fornitori interessati erano coinvolti nell’assemblaggio parziale di pelletteria maschile e che i suoi margini di profitto erano in linea con quelli del più ampio settore dei beni di lusso.
Negli ultimi anni la catena di fornitura nel settore dei beni di lusso è stata oggetto di un crescente controllo da parte di consumatori e investitori. Per ridurre i rischi reputazionali, le aziende di moda hanno lavorato per limitare il numero di subappaltatori e spostare la produzione internamente.
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Preparazione di Elisa Anzolin, scrittura di Valentin Zha e Keith Weir, montaggio di Miral Fahmy, Bernadette Baum, Louise Heavens ed Emilia Sithole Matares
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