“Non ho dormito tutta la notte in risposta a questa decisione e ho deciso che era giusto dimettersi”, ha detto all’ANSA Niccolò Nicolosi, 78 anni.
“Ma insisto che ho fatto una buona scelta vaccinandomi insieme ai consiglieri comunali”, ha detto il sindaco di questa piccola città vicino a Palermo, uno storico appassionato di mafia il cui nome è Ford Coppola nel film popolare “Il Padrino” firmato dal regista Francis.
I media italiani hanno riferito sabato che il sindaco e diversi membri del suo consiglio erano indagati dalla polizia, il caso è stato segnalato alla procura locale.
Corleone ha confermato sul suo account Facebook che il sindaco ha ricevuto il vaccino a due dosi a gennaio.
L’Italia ha lanciato una campagna di vaccinazioni a fine dicembre, assegnando la prima dose agli operatori sanitari e agli over 80.
Ma Niccol Nicholsi, uno dei principali lavoratori al servizio dei concittadini, ha sostenuto che anche i politici locali come lui avevano bisogno di una protezione immediata contro il virus.
I suoi sostenitori di Corleone hanno sostenuto che il suo vaccino contro l’infezione da Govt-19 era “una scelta consapevole per evitare che qualsiasi contatto con il virus lo costringesse a rinunciare al suo lavoro nel bel mezzo di una guerra”.
Finora in Italia sono state somministrate circa 5,3 milioni di dosi del vaccino e 1,6 milioni di persone su una popolazione di 60 milioni hanno ricevuto due dosi, secondo il Ministero della Salute di Roma.
Il nuovo premier Mario Draghi, che ha giurato il mese scorso, ha posto come priorità accelerare la distribuzione dei vaccini per frenare la diffusione di un’epidemia che ha ucciso quasi 100mila persone nel Paese. Colpito da Govt-19.
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