“Il trend del commercio bilaterale è molto positivo dal 2019. Nel 2021 ha toccato e10,4 b. Tra gennaio e agosto 2022 il numero ha già raggiunto e9,8 miliardi, con un balzo del 52% rispetto al corrispondente dato precedente. Quest’anno”, ha detto De Luca a ET in un’intervista esclusiva. “L’Italia non è solo interessata a partecipare al settore della difesa indiano, ma anche a esplorare opportunità per un potenziale trasferimento di tecnologia”.
La principale voce di esportazione dall’Italia all’India sono i macchinari, che rappresentano il 36% delle sue esportazioni totali, e le principali esportazioni dell’India in Italia sono i metalli (ferro, acciaio, alluminio e prodotti in metallo), secondo il diplomatico senior.
De Luca ha affermato che le relazioni sono in aumento e che i successivi Primi Ministri italiani si sono incontrati negli ultimi anni con il Presidente del Consiglio Narendra Modi per dare impulso alla partnership bilaterale, anche nel settore della difesa.
L’anno scorso, l’allora Capo di Stato Maggiore Generale dell’Esercito MM Naravani ha visitato l’Italia dal 7 al 9 luglio. Il comandante dell’esercito indiano visitò l’Italia 14 anni dopo e, a livello di capo del servizio, l’interazione ebbe luogo più di un decennio dopo. Il ministero della Difesa italiano ha citato la volontà dell’Italia all’epoca di “riattivare i rapporti di difesa con l’India”.
“Anche l’Italia sta scommettendo molto sull’accordo di libero scambio India-Ue. Abbiamo una scadenza ambiziosa di dicembre 2023. Siamo ottimisti sull’India, che sta diventando sempre più attraente per l’Europa, compresa l’Italia”, ha affermato l’ambasciatore.
Ha affermato che anche l’Italia desidera condividere la propria esperienza nella gestione delle infrastrutture del gas naturale data la propria esperienza nel settore.
L’Italia è tra i cinque maggiori partner commerciali dell’India nell’Unione Europea. L’India è al 19° posto come paese di origine per le importazioni italiane, rappresentando l’1,2% delle importazioni italiane. Altri articoli delle esportazioni indiane in Italia includono indumenti, pelle, minerale di ferro, automobili, tessuti, prodotti chimici, pietre preziose e gioielli.
In India operano circa 140 grandi società italiane, per un totale di oltre 600. Sei banche italiane hanno una rappresentanza in India. I settori più importanti che attirano afflussi di IDE dall’Italia sono automobili o trasporti, industria alimentare, industrie metallurgiche, tessili e apparecchiature elettriche. Le aziende indiane con sede in Italia operano in settori quali l’informatica, l’elettronica, il farmaceutico, l’automobilistico, il tessile e l’ingegneria.
Alcune delle maggiori aziende italiane che hanno investito in India operano nei settori prioritari individuati dal Piano d’Azione Biennale 2020-24 – Transizione energetica, Manifattura, Stile di vita, Infrastrutture e Trasformazione alimentare.
In particolare, la promozione degli investimenti nelle PMI e la partnership strategica nella transizione energetica sono stati due pilastri per rafforzare la partnership economica tra Italia e India.
L’adozione di una dichiarazione congiunta sulla partnership strategica Italia-India nella transizione energetica, tra il Primo Ministro Draghi e il Primo Ministro Modi lo scorso anno, è stato un passo importante per incoraggiare le aziende italiane e indiane a sviluppare joint venture in aree chiave legate alla trasformazione energetica – come mobilità, reti intelligenti, soluzioni di distribuzione e stoccaggio elettricità, trasporto del gas, idrogeno verde, biocarburanti – e verso la condivisione di esperienze utili, in particolare nel quadro politico e normativo.
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