Attualmente, i piani di assicurazione sanitaria Medicaid sostenuti dal governo coprono gli aborti necessari dal punto di vista medico solo in 16 stati, ma non rimborsano i pazienti che lasciano il loro stato per ottenere una procedura.
L’ordine esecutivo mira a mitigare alcune delle conseguenze della sentenza della Corte Suprema, che ha costretto innumerevoli donne a viaggiare tra gli stati per interrompere le gravidanze perché il loro stato ha imposto severe restrizioni alle donne o proibito loro di farlo.
In stati come il Mississippi, l’Oklahoma, il Texas e l’Arkansas, ad esempio, le donne ora devono percorrere migliaia di chilometri per accedere ai servizi per l’aborto e molte semplicemente non hanno i fondi o il sostegno per farlo.
L’ultima azione è la seconda volta in meno di un mese che Biden ha usato i suoi poteri presidenziali per cercare di proteggere l’aborto sulla scia della sentenza del tribunale.
Il mese scorso ha anche emesso un ordine esecutivo in cui ordinava al Dipartimento di giustizia e al Dipartimento della salute e dei servizi umani di garantire l’accesso delle donne alle cure ove possibile, compreso l’ampliamento della disponibilità di pillole abortive, contraccettivi e servizi di pianificazione familiare.
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L’azione odierna dirige anche il dipartimento a garantire che gli operatori sanitari rispettino le leggi federali sulla non discriminazione quando forniscono servizi di aborto e a raccogliere dati per misurare l’impatto di una sentenza del tribunale sulla salute di una madre.
Biden, che rimane contagiato dal coronavirus, ha firmato l’ordine tramite collegamento video durante la prima riunione dell’Interagency Task Force on Reproductive Health Care Access, costituita a luglio.
Ma ha riconosciuto che i suoi poteri erano limitati, quindi il modo migliore per ripristinare i diritti di aborto a livello federale era che il Congresso agisse.
“Stiamo facendo tutto il possibile per proteggere l’accesso all’assistenza sanitaria, compreso il diritto di scelta… che è stato fatto a pezzi da questa corte estrema”, ha affermato.
“Ma alla fine il Congresso deve legalizzare Roe. Se il Congresso fallisce, il popolo di questo paese deve eleggere senatori e rappresentanti che ripristineranno Roe e proteggeranno il diritto alla privacy, alla libertà e all’uguaglianza”.
La decisione di martedì in Kansas è stata il primo test politico per la decisione della Corte Suprema di ribaltare Roe v. Wade, la sentenza del 1973 che garantiva alle donne il diritto costituzionale all’aborto in America.
Il risultato è stata una grande vittoria per il movimento pro-choice, in particolare nello stato che è passato a Donald Trump nel 2015 e non ha eletto un presidente democratico da quando Lyndon Johnson era al ballottaggio nel 1964.
I democratici, che per mesi hanno affrontato sondaggi di opinione scadenti, sperano che sia anche un segno che il panorama potrebbe cambiare prima del midterm e aprire la strada a risultati simili sulle schede di aborto in California, Michigan, Nevada e Vermont entro la fine dell’anno.
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