Due infermiere hanno drogato pazienti nell’unità ictus di un ospedale per “divertimento privato” e “vita facile” durante i turni di lavoro, ha ascoltato ieri una giuria.
Alla corte è stato detto che anche Katherine Hudson, 54 anni, e Charlotte Wilmott, 48 anni, prendevano di mira i pazienti se non gli piacevano o se odiavano i loro parenti.
La coppia è sotto processo per maltrattamenti di pazienti presso il Blackpool Victoria Hospital nel Lancashire tra il 2017 e il 2018.
Aprendo il caso alla Preston Crown Court, il pubblico ministero, Peter Wright, ha dichiarato: “Diciamo che gli imputati non trattavano i pazienti con cura e simpatia, ma con disprezzo. Consideravano questo, o parte di esso, come un’imposizione, come provocazione.
“I pazienti venivano maltrattati, drogati o per divertire gli accusati o semplicemente per tenerli tranquilli e per rendere la loro vita più facile e il loro lavoro meno arduo o faticoso.
È stata una studentessa infermiera a portare all’attenzione delle autorità gli incidenti a cui avrebbe assistito nel novembre 2018.
Wright ha detto che nel corso di un’indagine approfondita e lunga, i dispositivi elettronici degli imputati sono stati controllati e, “attraverso la loro bocca” nei messaggi di testo, è emersa una “cultura dell’abuso” nell’unità.
In tribunale è stata letta una conversazione tra Hudson, un infermiere esperto della Divisione 5, e Wilmott, un infermiere ausiliario della Divisione 4, su un paziente maschio anziano.
“Ucciderei il letto 5 xxx”, ha scritto Hudson.
Wilmot rispose: “Pmsl [p****** myself laugh-ing] Beh, stasera drogalo fino al cielo lol xxx.
Hudson ha detto: “Ho già in mente di dargli il doppio!!”
Un’altra serie di messaggi tra amici, ha detto Wright, mostrava “odio” nei confronti di una paziente anziana e di sua figlia.
Wilmot ha scritto: “Dalle il miglior sonno che abbia mai avuto [laughing emojis] trenta”.
Hudson rispose: “Permanentemente [laughing emojis] trenta”.
Hudson nega di aver maltrattato quattro pazienti e di aver rubato la mebeverina, un farmaco destinato a un paziente in fase terminale.
Wilmot nega di aver incoraggiato Hudson a sedare uno dei pazienti.
Entrambi gli imputati si sono inoltre dichiarati non colpevoli dell’accusa di associazione a delinquere finalizzata ad abusare di un altro paziente.
Il processo continua.
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