sabato, Novembre 16, 2024

La banca centrale italiana chiede un quadro per prevenire le corse di stablecoin

La massima autorità bancaria italiana ha chiesto un quadro normativo “forte e basato sul rischio” per le stablecoin per aiutare a prevenire lo scenario peggiore: una “corsa” alle stablecoin.

Banca centrale di recente Pubblicato Mercati, infrastrutture e sistemi di pagamento Il rapporto di giugno 2023 invita le autorità di regolamentazione ad applicare gli stessi standard di condotta finanziaria ai fornitori di stablecoin del settore.

La banca ha affermato che l’ascesa delle criptovalute, combinata con molteplici “cicli di espansione e contrazione” in un ambiente ampiamente deregolamentato, ha causato “significativi danni ai consumatori”.

A causa della sua stretta associazione con DeFi, l’attenzione normativa sui fornitori di stablecoin in particolare dovrebbe essere una priorità, ha affermato la banca:

“Una regolamentazione forte e basata sul rischio delle stablecoin, garantendo la prevenzione di ‘run’ sui loro emittenti, è una condizione necessaria per mitigare la fragilità dell’ecosistema DeFi, dato il ruolo importante di questa asset class nella finanza decentralizzata.”

“È fondamentale che gli interventi politici su stablecoin e DeFi siano ben coordinati dalla proliferazione di stablecoin. […] È probabile che la DeFi stimoli nuove ondate di innovazione e aumenti la connettività tra la finanza tradizionale e quella decentralizzata”, ha aggiunto.

L’autorità bancaria italiana ha anche notato che le stablecoin “non sono sostenibili”, citando il declino più notevole della stablecoin algoritmica di Terra TerraClassicUSD (USTC) nel maggio 2022.

La banca ha affermato che l’industria deve dissipare “l’illusione del decentramento” riconoscendo che la maggior parte dei protocolli decentralizzati sono spesso guidati da soggetti chiave che possono “trarre vantaggi proprietari”.

“Tali schemi dovrebbero essere riportati alle strutture aziendali tradizionali e responsabili come prerequisito per il funzionamento nel settore finanziario regolamentato”, ha aggiunto la banca.

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Tuttavia, la banca ha sottolineato che non tutte le criptovalute o attività devono essere soggette alla regolamentazione dei servizi finanziari:

“Non tutte le attività crittografiche e tutti i tipi di cripto-asset necessitano o dovrebbero essere soggetti alla regolamentazione del settore finanziario, soprattutto se la loro emissione, negoziazione e detenzione non soddisfano le esigenze finanziarie dei clienti attraverso un’attività di pagamento o di investimento”.

Le applicazioni non finanziarie abilitate dalla blockchain includono identità decentralizzata, proprietà immobiliari, catena di approvvigionamento, voto e crediti di carbonio.

La banca centrale italiana ha invitato i paesi a cooperare e stabilire un quadro normativo internazionale, poiché la tecnologia opera indipendentemente dai confini dello stato-nazione.

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