L’Italia, con 7.500 chilometri di coste, ha un settore dell’economia blu che contribuisce con circa 70 miliardi di euro all’economia nazionale e impiega circa 400.000 persone, secondo l’ultimo rapporto dell’Unione Europea citato martedì dagli organizzatori della fiera annuale Ecomondo.
Il settore è particolarmente sviluppato in Liguria, grazie ai suoi cantieri e porti, con un fatturato annuo di 5 milioni di euro, e in Sicilia, dove il valore del turismo e dei trasporti marittimi è stimato in 4,5 miliardi di euro.
Sarà la blue economy al centro di Ecomondo 2024, evento organizzato dal Gruppo fieristico italiano e che si terrà a Rimini, sul Mare Adriatico, dal 5 all’8 novembre.
Quest’anno l’evento si concentrerà sulla riduzione delle emissioni di carbonio, sulla gestione delle risorse marine, sulla promozione dell’economia circolare e dell’energia marina rinnovabile.
L’economia blu comprende settori tradizionali come il turismo, i trasporti marittimi e la pesca, nonché l’energia eolica offshore, la robotica e l’intelligenza artificiale, solo per citarne alcuni.
Secondo i dati diffusi da Italian Exhibition Group, organizzatore della mostra Ecomondo 2024, la blue economy vale a livello globale circa 1.300 miliardi di euro, e potrebbe raddoppiare entro il 2030.
In Europa genera un fatturato stimato a 665 miliardi di euro, pari al 5% del PIL dell’UE.
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