Un’analisi di fattibilità condotta dalla compagnia petrolifera italiana Eni Kenya BV ha concluso che la realizzazione di un impianto di biogas in Kenya è pratica. Eni Kenya BV è ora in attesa dell’autorizzazione del governo per sviluppare l’impianto dopo aver presentato la sua proposta, come descritto dal quotidiano keniano Affari quotidiani.
“Nel 2023, per supportare la sua controllata Eni Kenya BV, Eni Rewind ha condotto uno studio di fattibilità volto a valutare il potenziale di produzione di biogas presso cinque discariche urbane esistenti in Kenya”. Lo ha rivelato la società nel suo ultimo rapporto annuale.
“Lo studio di fattibilità è stato completato nell’ottobre 2023 e sono in corso discussioni con le autorità locali per determinare i prossimi passi del progetto”. Il rapporto aggiunge.
L’Eni, ex AGIP, intende trasformare le discariche di rifiuti presenti sul territorio nazionale, diventate un pericolo ambientale e un pugno nell’occhio, in una fonte di energia per le famiglie.
Queste discariche sono sparse in tutto il paese, la più importante delle quali si trova nella capitale, Nairobi, popolarmente conosciuta come la discarica di Dandora.
Presente nel Paese da decenni, Eni attualmente gestisce un impianto di biocarburanti a Makueni con una capacità produttiva di 15.000 tonnellate. Vanta anche interessi nel settore del petrolio e del gas in diversi blocchi petroliferi per un totale di 35.724 acri.
In assenza di ossigeno, i microrganismi scompongono la materia organica, come il cibo o il letame animale, per generare biogas, un combustibile sostenibile. Questo processo è noto come digestione anaerobica. Perché ciò accada, i rifiuti devono essere contenuti in un ambiente privo di ossigeno.
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