Dopo la contrazione dell'1,4% m/m a gennaio, l'indice destagionalizzato della produzione industriale ha registrato un leggero aumento dello 0,1% m/m a febbraio, inferiore alle attese. Su base annua l'indice corretto dei giorni lavorativi è diminuito del 3,1%. Nel mese di febbraio è proseguita la debole correzione della produzione industriale italiana, con significative differenze tra le componenti fondamentali. La produzione si è contratta nel corso del mese per i beni di consumo non durevoli e l'energia, è rimasta stabile per i beni intermedi ed è aumentata per i beni di investimento e i beni di consumo durevoli. Ciò sembra riflettere le dinamiche fondamentali della domanda, con consumi relativamente deboli ancora frenati dalla passata erosione del reddito disponibile reale e investimenti temporaneamente sostenuti dall’afflusso di fondi europei per la ripresa.
Un rapido sguardo alla scomposizione settoriale mostra un aumento mensile dello 0,6% nel settore manifatturiero, guidato dalla continua debolezza nei settori tessili e dai miglioramenti nella maggior parte degli altri settori, in particolare nel settore farmaceutico e negli utenti ad alta energia come prodotti chimici, macchinari e attrezzature. Ciò fornisce prove provvisorie di una certa spinta dal lato dell’offerta derivante dal calo dei prezzi dell’energia. Scavando più a fondo, vediamo che i settori legati alla filiera delle costruzioni reggono bene, il che in linea di principio dimostra che l’effetto dei precedenti generosi incentivi fiscali (sostanzialmente il cosiddetto “super bonus”) non è ancora svanito.
Nel complesso, i dati odierni sulla produzione suggeriscono che la debole correzione industriale è lungi dall'essere terminata, e i dati provenienti da recenti indagini congiunturali non suggeriscono alcun miglioramento imminente. I registri degli ordini hanno smesso di deteriorarsi e il processo di scarico delle scorte sembra essere lungi dall'essere completato. Di conseguenza, le aziende si aspettano solo un leggero miglioramento dei livelli di produzione nel secondo trimestre. Con i dati di febbraio ora disponibili, sarà necessario un rimbalzo inaspettatamente forte nei dati sulla produzione di marzo per rendere il settore un motore di crescita nel primo trimestre del 2024. Fortunatamente, sia i servizi che l’edilizia sembrano pronti a compensare, consentendo una crescita positiva del PIL. . Ora ci aspettiamo che la crescita del PIL italiano raggiunga una media dello 0,7% nel 2024.
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