L’attuale situazione che richiede la transizione energetica del mercato automobilistico non è delle migliori, anzi. Lo conferma Federmeccanica, il sindacato che rappresenta le imprese metalmeccaniche e della meccatronica insieme ai sindacati FIM, FIOM e UILM, che convoca un incontro per discutere le iniziative ei piani necessari per far fronte ai cambiamenti in atto ea tutela dell’occupazione.
Rischi e situazione attuale del settore automotive
Più di 70.000 posti del business sarà a rischio secondo quanto emerso, di cui solo 63.000 nel periodo compreso tra il 2025 e il 203 secondo le stime Anfia – Clepa – PWC. Da qui la necessità di intervenire, quanto prima, per affrontare insieme il problema dell’emergenza che “oscilla pericolosamente tra grandi opportunità e gravi rischi”.
Un settore come quello dell’auto in Italia vale molto Fatturato 93 miliardi di euro, da solo equivale al 5,6% del PIL nazionale. Sono più di duemila le aziende del settore impegnate nella produzione di auto, rimorchi e semirimorchi, che danno lavoro a circa 180mila persone, che rappresentano il 7% dell’export nazionale di lavorazione dei metalli, con un valore di 31 miliardi di euro.
Ancora oggi, nonostante la crisi in cui ci troviamo e che ne ha determinato un netto calo Produzione nazionale di automobili, che è passato dagli oltre 1,8 milioni del 1997 agli attuali 700.000 nel 2021 (500.000 auto), l’intero settore continua ad avere un peso significativo nell’economia italiana. Questo per fornire alcune cifre che diano un’idea della situazione attuale e dell’urgenza delle iniziative da intraprendere che vengono richieste dalle parti sociali sopra citate.
Iniziative necessarie per affrontare il problema
Per questo sindacati e Federmeccanica chiedono istituzioni intervento immediato Per far fronte ai rischi del declino industriale in un importante settore dell’economia nazionale. Discutere insieme iniziative urgenti e attuare politiche e misure generali a sostegno della domanda di veicoli per favorire il rinnovo del parco veicoli con l’obiettivo di un accordo energetico e valutare opportunità di rilancio e sviluppo del settore, è ciò che chiedono Federmeccanica e sindacati per.
“Quella di oggi è una tappa importantissima nel percorso di rinnovamento iniziato nel 2016 con il sindacato. Non solo abbiamo fatto importantissime riforme con gli ultimi contratti nazionali come diritto alla formazione, welfare e nuova inquadramento, ma intendiamo per contribuire al raggiungimento Altre riforme della politica industriale, è fondamentale per il futuro delle nostre aziende, dei nostri collaboratori e, più in generale, del Paese. La prospettiva economica congiunta del settore automobilistico nasce dall’Osservatorio contrattuale, settore importante per il settore e per l’industria che subisce forti pressioni a causa delle trasformazioni tecnologiche e ambientali. È fondamentale che aziende, sindacati e istituzioni collaborino per gestire e dirigere il cambiamento senza attraversarlo, al fine di difendere e promuovere il patrimonio italiano. Federico Vicentin, Presidente di Federmeccanica, ha affermato in quell’occasione che ci aspettiamo che il governo riconosca il valore dell’unità di intenti per le parti sociali e desideriamo tradurlo con noi in unità di azione per il bene comune.
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