È iniziata lunedì mattina in Italia la somministrazione della terza dose di vaccino contro il virus corona ai cittadini di età compresa tra 40 e 60 anni. Inizialmente era stato annunciato che sarebbe stato somministrato dal 1 dicembre, ma a causa dell’aumento dei casi si è deciso di accelerare l’intera procedura.
Nel frattempo, anestesisti e medici italiani che lavorano in terapia intensiva stanno sollecitando il governo Draghi ad agire immediatamente per frenare la libera circolazione delle persone vaccinate. Allo stesso tempo, invitano i cittadini riservati a farsi vaccinare il prima possibile.
“I pazienti con Covit-19 hanno il 70% in più di probabilità di fallire nella battaglia per la vita quando entrano nel reparto di terapia intensiva”, affermano i medici italiani.
Per quanto riguarda gli sviluppi politici, la maggior parte dei governatori del nord Italia ha costantemente chiesto l’adozione del “pass a due velocità” verde o “pass vaccinale super-verde”. Secondo la stampa, alle persone vaccinate è consentito l’ingresso in tutte le aree interne in modo continuativo, mentre coloro che non sono vaccinati, attraverso continui test, possono recarsi solo sul posto di lavoro. La decisione ufficiale del primo ministro Mario Tracy dovrebbe essere presa entro una settimana.
Nonostante il segretario della Lega, Matteo Salvini, si opponga all’inasprimento delle misure, quasi tutti i governatori del suo partito e del centrodestra in senso ampio ritengono necessaria e urgente l’approvazione del “passo a due velocità”. Per non dover richiudere attività imprenditoriali e commerciali nelle proprie aree.
Preoccupazione, infine, per il settore turistico: secondo il quotidiano La Repubblica, nonostante l’inquinamento in Italia sia inferiore a quello di molti Paesi europei, la cancellazione del periodo natalizio negli hotel di Roma ha già superato il 20%. .
Fonte: RES-EIA
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