Si è tuttavia osservato qualche miglioramento rispetto alla precedente indagine.
Un'indagine della banca centrale ha rilevato che le valutazioni sulla situazione economica complessiva dell'Italia e le aspettative sulle condizioni operative delle imprese per il primo trimestre di quest'anno rimangono generalmente sfavorevoli. Si è tuttavia osservato qualche miglioramento rispetto alla precedente indagine. Nove aziende su dieci hanno dichiarato che le loro condizioni di liquidità erano almeno adeguate.
A questo leggero recupero delle opinioni hanno contribuito una moderata ripresa della domanda interna e condizioni meno negative per gli investimenti, soprattutto nei servizi, accompagnati da una spesa per investimenti prevista stabile.
Alla fine dell'anno, il deterioramento del sentiment sull'accesso al credito per tutti i settori si è attenuato, con nove aziende su dieci che hanno dichiarato che le loro condizioni di liquidità erano almeno adeguate. Per il primo trimestre del 2024, le aziende prevedono una continua crescita dell’occupazione, ha affermato la banca centrale in una nota.
La dinamica dei prezzi societari ha continuato a indebolirsi e si prevede che si indebolirà ulteriormente nei prossimi 12 mesi.
Circa due terzi delle aziende prevedono un aumento della retribuzione oraria per i propri dipendenti nei prossimi 12 mesi e quasi un terzo dichiara di aver già inserito nei propri listini prezzi eventuali futuri aumenti salariali fino al 2023.
Le aspettative di inflazione al consumo sono diminuite drasticamente su tutti gli orizzonti temporali, attestandosi appena sotto il 2,5% sull’orizzonte a breve termine e appena sopra il 2% su quello a lungo termine.
La maggior parte degli intervistati vede ancora poca o nessuna probabilità di un miglioramento ciclico nel periodo gennaio-marzo di quest’anno, il che è sostanzialmente in linea con il trimestre precedente.
Il miglioramento delle vendite è stato trainato dalla domanda interna, mentre la domanda esterna è rimasta debole.
Il divario tra le aziende che intendono assumere e quelle che prevedono di ridurre il proprio organico è leggermente aumentato rispetto all’indagine precedente – da 8 a 11 punti percentuali.
Nel quarto trimestre, la quota di imprese che hanno segnalato difficoltà legate ai prezzi dell’energia è rimasta stabile nel settore, ad eccezione delle costruzioni e dei servizi. Tuttavia, la percentuale di aziende che prevede di aumentare i prezzi di vendita nel prossimo trimestre in risposta all’aumento dei costi energetici è in calo rispetto all’ultimo sondaggio, con un calo significativo su base annua.
Le aspettative di inflazione dei prezzi al consumo sono diminuite drasticamente su tutti gli orizzonti temporali, tornando agli stessi livelli della seconda metà del 2021 e poco al di sopra del 2%.
Si prevede che l’inflazione dei prezzi al consumo raggiungerà una media del 2,4% tra sei mesi, in calo rispetto al 5,1% dell’indagine precedente, al 2,3% in 12 mesi (dal 4,7% precedente) e al 2,1% in due anni (dal 4,7% precedente). 4,2% prima) e 2,1% su tre-cinque anni (rispetto al 3,8% precedente).
Ufficio notizie di Fiber2Fashion (DS).
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