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Le vendite di Tod’s sono aumentate del 17% nel primo semestre, al di sopra dei livelli pre-COVID

Le scarpe di lusso del calzolaio italiano Tod’s sono esposte nella vetrina dell’azienda a Zurigo, Svizzera, il 25 aprile 2019. REUTERS / Arnd Wiegmann

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MILANO (Reuters) – Le vendite del gruppo italiano di moda Tod’s (TOD.MI) sono aumentate del 17% nella prima metà dell’anno, sostanzialmente in linea con le aspettative del mercato, nonostante il rallentamento causato dal coronavirus in Cina nel secondo trimestre. .

Mercoledì, la società ha dichiarato che il fatturato totale è stato di 467,5 milioni di euro (464,70 milioni di dollari) nei sei mesi fino a giugno, trainato da Europa e Americhe, mentre è sceso del 19% nella Grande Cina a tassi di cambio costanti a causa delle restrizioni COVID-19.

L’utile operativo è rimbalzato a 17,7 milioni di euro da una perdita di 2,7 milioni di euro dell’anno precedente.

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Gli analisti si aspettavano 464 milioni di euro di vendite e 9 milioni di euro di EBIT, secondo il consenso di Refinitiv.

“I ricavi sono tornati su valori superiori a quelli del 2019”, ha affermato in un comunicato il fondatore e azionista di riferimento Diego Della Valle, aggiungendo che il gruppo punterà sull’efficienza della rete distributiva e sul digitale “con l’obiettivo di comparabilità e margini di rotazione più elevati. “

Il mese scorso, la famiglia fondatrice Todd ha dichiarato che ci vorrà il gruppo privato per cercare di far rivivere le sue fortune risparmiando all’azienda un controllo a breve termine del mercato e gestendo separatamente i suoi marchi diversificati. Leggi di più

Oltre all’omonimo marchio noto per le sue scarpe Gommino, Tod’s possiede anche i marchi Fay e Hogan, oltre al calzolaio di lusso Roger Vivier.

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Ha lanciato una nuova strategia alla fine del 2017 per rinnovare i suoi marchi e attirare i consumatori più giovani, ma la pandemia ha ostacolato i suoi sforzi. Le vendite del gruppo sono rimbalzate lo scorso anno, registrando il primo aumento dopo cinque anni di ribassi consecutivi.

L’offerta di acquisto è l’ultimo tentativo di rilancio di un’azienda che, come altri marchi italiani che hanno costruito il proprio nome sull’artigianato, negli ultimi anni ha faticato a tenere il passo con la concorrenza e ad attrarre giovani acquirenti del lusso.

(1 dollaro = 1.0060 euro)

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(Reportage aggiuntivo di Claudia Christoferi; Montaggio di Federico Maccioni e Keith Weir

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