I produttori di carne di maiale temono che la scoperta dell’influenza suina africana nel nord Italia possa causare danni significativi a una grande esportazione agricola
ROMA – I produttori di carne di maiale italiani temono che la scoperta dell’influenza suina africana nel nord Italia possa causare gravi danni a un importante export agricolo.
All’inizio di questo mese, a un cinghiale nella regione Piemonte dell’Italia nord-occidentale è stato diagnosticato un virus pericoloso per i maiali ma non dannoso per l’uomo.
Il cinghiale, la cui carne viene utilizzata nei sughi per la pasta, è una preda popolare per i cacciatori in Italia. I ministri della salute e dell’agricoltura del Paese hanno temporaneamente vietato il bracconaggio in Liguria e Piemonte e si stanno adoperando per impedire che il virus si diffonda agli animali.
La lobby degli allevamenti italiani Confacricoldura afferma che Cina, Giappone, Taiwan e Kuwait hanno già sospeso le importazioni di carne suina italiana e la vicina Svizzera ha imposto alcune restrizioni.
La carne di maiale e i suoi derivati valgono 1,5 1,5 miliardi (1,7 miliardi di dollari) all’anno, di cui un terzo proviene dalle vendite al di fuori dell’UE.
Altre parti del nord Italia stanno spingendo per la soppressione del cinghiale al di fuori dell’area colpita, nel tentativo di preservare la propria produzione di carne di maiale.
“L’influenza suina africana colpisce suini e suini, che sono altamente contagiosi e spesso pericolosi”, ha affermato Gianluca Barbagovi, capo della lobby agricola Goldreti nella regione Trentino Alto Adiz in Italia.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare afferma che i maiali e i suini sani sono generalmente suscettibili alle infezioni e, in altri modi, entrano in contatto con animali infetti, inclusi maiali e cinghiali.
La proliferazione del cinghiale ha interessato negli ultimi anni le aree urbane, comprese alcune aree intorno alla capitale, Roma. I maiali abbattono le recinzioni nei parchi alla periferia della città e scendono in strada, facendo il tifo per i rifiuti non raccolti per il cibo.
I fautori del suo caso hanno lavorato per rendere disponibile online la trascrizione effettiva di questa dichiarazione.
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