Di Giuseppe Fonte
ROMA (Reuters) – Il governo italiano ha approvato giovedì un disegno di legge per tagliare le imposte sul reddito e sulle società, riducendo al contempo le sanzioni per gli evasori fiscali che liquidano le tasse e accettano di rimborsare i pagamenti.
Il Tesoro ha affermato in un comunicato che il piano “mira a semplificare e ridurre la pressione fiscale e incoraggiare gli investimenti e l’occupazione”.
Secondo una bozza visionata da Reuters, il governo intende eliminare il rischio di condanne penali per chi si accorda con le autorità e si riprende dai mancati pagamenti, e scommette che un approccio collaborativo darà i suoi frutti.
L’evasione fiscale è un problema cronico in Italia, che costa alle casse dello Stato circa 90 miliardi di euro (95,5 miliardi di dollari) ogni anno, secondo gli ultimi dati del Tesoro.
Nel piano di ripresa post-coronavirus finanziato dall’UE, l’Italia ha promesso alla Commissione europea di ridurre il cosiddetto “gap fiscale” – la differenza tra le tasse potenziali e l’ammontare delle tasse effettivamente raccolte – e recuperare così circa 7-8 miliardi di euro in 2024 rispetto al 2019. .
Il Tesoro ha affermato che, data la revisione del sistema finanziario, il disegno di legge mira a ridurre le attuali fasce di imposta sul reddito da quattro a tre entro due anni, con l’obiettivo finale di raggiungere un’aliquota unica in una fase successiva.
Funzionari governativi hanno affermato che il gabinetto prenderebbe in considerazione la possibilità di limitare le tre fasce al 23%, 33% e 43% a breve termine, aggiungendo che la soluzione più costosa in esame abbasserebbe la seconda fascia al 27%.
L’attuale imposta sul reddito, denominata IRPEF, si basa su aliquote che vanno da un minimo del 23% sui redditi annui fino a 15.000 euro, fino all’aliquota massima del 43% sui redditi superiori a 50.000 euro.
Per evitare di mettere a dura prova le casse dello Stato, il Dipartimento del Tesoro prevede di finanziare in parte il disegno di legge riducendo e semplificando gli attuali 600 modi in cui individui e imprese possono detrarre vari tipi di spesa dal loro conto fiscale.
Un documento separato del Tesoro ha mostrato che queste presunte “spese fiscali” privano lo Stato di 165 miliardi di euro di entrate ogni anno.
Inoltre, il governo vuole dividere in due l’attuale aliquota dell’imposta sul reddito delle società del 24% introducendo una seconda fascia più bassa del 15% per premiare gli imprenditori che creano posti di lavoro e investono in innovazione per aumentare la produttività.
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