lunedì, Novembre 25, 2024

L’Italia aumenta la sua quota sull’export mondiale di vino al 22%

La quota dell’Italia nel mercato globale delle esportazioni di vino è aumentata negli ultimi 20 anni dal 17% (nel 2003) al 22% (nel 2023), mentre la quota della Francia è scesa dal 38% al 33%, mostrano nuovi dati.

Questa crescita contribuisce a rafforzare la posizione dell’Italia come secondo esportatore di vino al mondo.

L’Italia è ora il principale esportatore di vino in 51 paesi, rispetto ai 46 della Francia.

Vale la pena notare che due decenni fa, secondo i dati elaborati dall’associazione industriale italiana Federvini, Nomisma e TradeLab, la Francia dominava il mercato con 41 mercati principali, mentre l’Italia ne aveva solo 9.

Un grande contributore all’economia italiana

L’industria vinicola italiana contribuisce in modo determinante all’economia del Paese, con un fatturato di 21,5 miliardi di euro, una rete di oltre 2.300 aziende e impiegando oltre 81.000 persone. Rappresenta inoltre circa il 20% dell’export italiano di prodotti alimentari e bevande, che ammonta a 10 miliardi di euro.

Gli Stati Uniti sono rimasti il ​​più grande consumatore mondiale di vino nel 2023 nonché il più grande importatore in valore, spendendo più di 6 miliardi di euro in vino straniero.

Diminuzione delle importazioni

Tuttavia, il quadro globale indica un calo delle importazioni di vino lo scorso anno, rispetto al 2022.

Il Regno Unito e la Francia si oppongono a questa tendenza, registrando una crescita del valore delle importazioni rispettivamente del 2% e del 10%.

Secondo i dati, i trend negativi delle importazioni si concentrano nei vini fermi e in bottiglia. In forte crescita, invece, gli spumanti, soprattutto in Francia, dove continua a crescere la popolarità del Prosecco (+30%).

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Mentre le importazioni globali di vino sono in calo, le esportazioni italiane hanno mantenuto la loro posizione in modo più efficace rispetto ai concorrenti. Nonostante un leggero calo dello 0,8% sia in valore che in volume, l’Italia ha sovraperformato la Francia (-2,8% valore, -9% volume), Spagna (-3,2% valore, -4,1% volume) e Cile (-22,4% valore, – 18% in volume).

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