sabato, Novembre 16, 2024

L’Italia darà una terza dose del vaccino contro il Covid a chi ha superato gli anni Sessanta

L’Italia dà il via libera a una dose di richiamo da oltre 60 anni e alle persone vulnerabili.

Il Ministero della Salute italiano ha annunciato, venerdì sera, che l’Italia fornirà una terza dose del vaccino contro il Covid-19, o un’iniezione di “richiamo”, agli ultrasessantenni e alle persone vulnerabili.

La decisione è stata presa dopo il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) che ha affermato che il farmaco di richiamo potrebbe essere somministrato a persone con più di 60 anni e a chiunque sia considerato vulnerabile, indipendentemente dalla loro età, a condizione che siano trascorsi almeno sei mesi dal suo completamento. Il primo ciclo di vaccinazione.

La notizia arriva dopo che l’Italia ha iniziato a somministrare la terza dose del vaccino Covid a fine settembre alle persone più vulnerabili, come i malati di cancro, i trapiantati, gli over 80 e i residenti/lavoratori delle case di cura.

Campagna vaccinale in Italia

La decisione di ampliare la campagna vaccinale è arrivata lo stesso giorno in cui il governo ha annunciato che in Italia c’erano ancora circa 8,4 milioni di persone (il 15% della popolazione vaccinata sopra i 12 anni) che non avevano ancora ricevuto il primo vaccino.

Questi dati, forniti dal commissario generale italiano per il coronavirus Francesco Paolo Figliolo, mostrano che ci sono 2,9 milioni di persone non vaccinate di età pari o superiore a 50 anni; 3,9 milioni non vaccinati nella fascia di età 20-49; e 1,4 milioni di non vaccinati di età compresa tra 12 e 19 anni.

Tuttavia, 43 milioni di persone in Italia sono completamente vaccinate e il numero di ricoveri ospedalieri è in costante calo dall’inizio dell’estate.

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fine in vista

Rivolgendosi venerdì al B20 International Business Summit, il Primo Ministro italiano Mario Draghi ha affermato che grazie ai vaccini, la fine della pandemia è ormai vicina.

passaggio verde

Dalla prossima settimana, l’Italia richiederà a tutti i lavoratori di ottenere un Green Pass, un certificato che dimostri che le persone sono state vaccinate, sono risultate negative o si sono riprese dal covid-19.

Il trasferimento, che entrerà in vigore dal 15 ottobre, sarà obbligatorio nei luoghi di lavoro, per i dipendenti sia del settore pubblico che privato.

L’Italia si apre di più con Green Pass

Intanto il governo ha approvato giovedì un decreto per aprire ulteriormente i locali del mondo della cultura, dello sport e della vita notturna, da lunedì 11 ottobre.

Cinema e teatri in Italia potranno riempire tutti i loro posti, mentre gli stadi e gli impianti sportivi potranno essere gestiti al 75% all’aperto e al 60% al chiuso.

Locali notturni, discoteche e sale da ballo in Italia possono finalmente riaprire l’11 ottobre, dopo una chiusura di oltre un anno e mezzo, con una capienza massima del 50 per cento al chiuso e del 75 per cento all’aperto.

I dettagli sul Green Pass – in italiano – sono disponibili su sito web certificato verde. Per informazioni ufficiali sulla situazione covid-19 in Italia – in inglese – vedi Sito del Ministero della Salute.

Credito immagine: MikeDotta / Shutterstock.com.

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