Il ministro della Difesa Croceto (Fratelli d’Italia/ECR) ha detto mercoledì al parlamento che l’obiettivo di spesa per la difesa del 2% del PIL del Paese, come richiesto dall’alleanza NATO, non può essere raggiunto se l’Italia non sarà liberata dai vincoli di bilancio.
Crocetto ha riferito sui risultati del vertice Nato tenutosi a Vilnius l’11 e 12 luglio, durante il quale gli Stati Nato sono stati sollecitati a raggiungere l’obiettivo del 2% di spesa, mentre Crocetto ha spiegato le difficoltà dell’Italia a raggiungere tale obiettivo.
Sono il primo ministro del nostro Paese che ha parlato della difficoltà di raggiungere l’obiettivo del 2%. Per la prima volta questo governo ha chiarito la possibilità del nostro contributo”, ha affermato Croceto.
Altri paesi della NATO sono in ritardo, sebbene 11 paesi abbiano l’obiettivo di raggiungerlo entro il 2023, mentre altri otto paesi lo faranno entro il 2024. Nel frattempo, l’Italia dovrebbe raggiungere l’1,46% dell’obiettivo quest’anno, per poi scendere all’1,43% nel 2024, il che significa che l’Italia potrebbe classificarsi al 24° posto nella spesa.
“Una tendenza al ribasso, come vedete, siamo lontani dal 2% (…) In alcuni casi, considerando il sottoinvestimento degli anni precedenti, è importante spendere più del 2%”, ha ammesso anche il ministro, che ha proposto di svincolare la spesa per la difesa dai vincoli di bilancio.
La sinistra, che ora è all’opposizione, non era d’accordo.
Ad aprile, Elly Schlein, segretario del Partito Democratico (PD/S&D), ha dichiarato di nutrire dubbi sul fatto che ogni paese europeo sostenga l’Ucraina per aumentare le spese militari. “Sarebbe meglio avere una difesa comune a livello UE”, ha affermato Schlein.
Crocetto ha spiegato che l’obiettivo del 2%, che l’Italia continua a ignorare, non sarà raggiunto l’anno prossimo o dopo, a meno che non cambino le condizioni.
“È difficile stabilire con esattezza la data. Spero che potremo onorare questo accordo perché, altrimenti, saremo l’ultimo Paese a investire in questo senso”, ha sottolineato il ministro.
“E’ giusto chiedersi se ne abbiamo bisogno, ma lo decide il parlamento approvando lo stanziamento del 2% di bilancio, che è una scelta politica affidata alla colonna parlamentare. Si può pensare se l’alleanza atlantica sia necessaria o meno”, ha aggiunto Crosetto.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia/PPE) accoglie e sostiene l’idea di introdurre un aumento “sostenibile e graduale” della spesa per la difesa, tenendo conto del contributo complessivo degli alleati Nato.
(Federica Pascale | EURACTIV.it)
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