venerdì, Novembre 15, 2024

L’Italia fissa il limite di 25°C per l’aria condizionata mentre infuria il dibattito sull’energia | Italia

A partire dal prossimo mese, alle scuole e ad altri edifici pubblici in Italia sarà vietato impostare i propri condizionatori d’aria al di sotto dei 25°C, nell’ambito di un programma volto ad aiutare il Paese a scongiurare una crisi energetica esacerbata dalla guerra in Ucraina.

L’iniziativa di razionamento energetico, chiamata “accendere il termostato”, arriva mercoledì mentre due ministri italiani si recano in Centrafrica alla ricerca di fornitori di gas alternativo alla Russia, dove l’Italia importa circa il 45% del suo gas naturale.

Una polemica sull’energia sprecata attraverso l’aria condizionata è sorta dopo che il primo ministro, Mario Draghi, ha usato cinicamente l’aria condizionata come esempio di qualcosa che gli italiani potrebbero dover sacrificare in cambio della pace in Ucraina.

“Vogliamo la pace o vogliamo l’aria condizionata?” Ha detto all’inizio di questo mese, dopo aver promesso che l’Italia si sarebbe conformata se l’Unione Europea avesse deciso di imporre un divieto sul gas russo.

Le regole inizieranno il 1 maggio e rimarranno in vigore fino al 31 marzo del prossimo anno, con il riscaldamento degli edifici pubblici non consentito durante l’inverno che superi i 19 gradi Celsius. Non è ancora chiaro come verrà attuata questa misura, ma gli ispettori del ministero del Lavoro possono prendere i controlli, con chi infrange i limiti multati tra 500 euro e 3.000 euro, riporta Il Messaggero. Questa misura non si applica agli ospedali ma può eventualmente essere estesa alle abitazioni private.

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha detto che l’iniziativa, presentata dal Movimento Cinque Stelle, è un segnale “positivo” e fornirà 2-4 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Circa il 57% dei costi energetici in un edificio per uffici pubblici deriva dal controllo della temperatura.

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Angela Massey, politica del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato: “È vero che la pubblica amministrazione sta dando il buon esempio, riducendo gli sprechi ed educando i cittadini alla razionalizzazione dei consumi. È un modo semplice per contribuire e ridurre la dipendenza dal gas”.

Dopo essersi recato in Algeria la scorsa settimana per concludere un accordo sul gas, Draghi ha dovuto annullare il suo viaggio in Angola e nella Repubblica del Congo dopo essere risultato positivo al Covid-19. Mandò invece il suo Segretario di Stato, Luigi Di Maio, e il suo Ministro per la Trasformazione Ambientale, Roberto Cingolani.

In un’intervista al Corriere della Sera di domenica, Draghi ha dichiarato: “Non vogliamo più dipendere dal gas russo, perché la dipendenza economica non deve diventare subordinazione politica. La diversificazione è possibile e può essere attuata in un arco di tempo relativamente breve – più veloce di quanto immaginassimo solo un mese fa.” .

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