Negli incontri con i funzionari della Libia orientale e occidentale, il vice ministro degli Esteri italiano Edmundo Cirelli ha sottolineato il ruolo dell'Italia come mediatore neutrale nella crisi libica. Descrivendo positivamente l'incontro con il comandante dell'Esercito nazionale libico (LNA), feldmaresciallo Khalifa Haftar a Bengasi, Cirelli ha discusso della situazione in Cirenaica, delle prospettive di sostegno italiano, del piano d'azione delle Nazioni Unite e della gestione dei flussi migratori.
Cirelli ha sottolineato che l'Italia non persegue solo un approccio di sicurezza nei confronti dell'Africa, ma cerca la cooperazione internazionale. Pur riconoscendo il governo di Tripoli, Roma sta lavorando per l’unità in Libia e mira a costruire migliori relazioni con tutte le parti per allentare le tensioni.
Il funzionario italiano ha sottolineato i rapporti amichevoli con le parti libiche, affermando che la mediazione italiana avviene sempre attraverso i canali diplomatici ufficiali. Si è discusso anche della questione dei migranti all'interno della Libia, molti dei quali non possono partire per mancanza di mezzi finanziari o legali.
L’Italia cerca di assistere la Cirenaica, Tripoli e la Tunisia nella gestione dei flussi migratori irregolari attraverso meccanismi umanitari. Sia le autorità della Libia orientale che quella occidentale hanno richiesto l’assistenza italiana nella formazione e nelle opportunità di lavoro per i migranti, che rappresentavano un’opportunità di sviluppo economico.
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