Dal 31 gennaio 2024 entrerà in vigore in Italia una nuova piattaforma antipirateria progettata per fermare lo streaming illegale entro 30 minuti dalla scoperta.
La piattaforma digitale è stata istituita dalla Lega Serie A e sarà gestita dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom).
Attualmente in fase di test, si prevede che ‘Piracy Shield’ migliorerà i metodi di prevenzione precedenti, coprirà più fornitori e gestirà automaticamente le segnalazioni. Prende di mira sia gli indirizzi IP che i nomi di dominio completi, consentendo alle emittenti televisive a pagamento come DAZN, Sky Italia, Prime Video e Mediaset Infinity di segnalare contenuti sportivi piratati in tempo reale. I fornitori di servizi Internet sono responsabili di bloccare l’accesso ai contenuti segnalati.
Gli esperti vedono la piattaforma come un passo positivo, ma riconoscono la necessità di un cambiamento culturale verso la pirateria e le preoccupazioni sulla privacy. Il servizio di streaming DAZN sostiene fortemente la piattaforma e sottolinea l’importanza di combattere efficacemente la pirateria.
Questo strumento digitale affronta il crescente problema della pirateria attraverso motori di ricerca, social media e app di messaggistica. Ciò ha il potenziale per ridurre in modo significativo lo streaming illegale e proteggere le entrate dei titolari dei diritti. Inoltre, la tecnologia può essere utilizzata per combattere altri crimini online oltre alla pirateria.
Le sanzioni per la pirateria comprendono una multa fino a 5.000 euro e la reclusione fino a tre anni.
Si stima che circa cinque milioni di italiani accedano attualmente a siti di streaming illegali, con una pirateria su larga scala che costa 350 milioni di euro all’anno.
Separatamente, l’AgCom ha approvato anche nuove norme per tutelare i minori e i consumatori dai contenuti dannosi presenti sulle piattaforme di condivisione video (VSP).
Le norme, che entreranno in vigore l’8 gennaio 2024, consentiranno all’autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni di richiedere la rimozione di contenuti dannosi dai VSP, anche se si trovano fuori dall’Italia.
I contenuti dannosi includono contenuti dannosi per lo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori; Incita all’odio; offende la dignità umana; o proteggere adeguatamente i consumatori.
Se il paese di origine del VSP non è operativo, l’AgCom può emettere un ordine di rimozione direttamente sul sito. In caso di emergenza, è possibile emettere ordini di allontanamento immediato per ottemperare entro tre giorni.
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