sabato, Novembre 16, 2024

L’Unione Europea ha chiesto chiarimenti sul piano post-Covid dell’Italia, e ha congelato 19 miliardi di euro

  • L’Italia è il maggior beneficiario dei fondi UE per la ripresa post-COVID
  • Il premier Meloni ha un mese di tempo per convincere Bruxelles a sbloccare i fondi
  • La Commissione Ue nutre dubbi sulle misure adottate sotto Draghi

ROMA, 27 marzo (Reuters) – La Commissione europea ha congelato una tranche scaduta di 19 miliardi di euro (20,50 miliardi di dollari) dei fondi italiani post-pandemia e ha chiesto chiarimenti sugli sforzi di Roma per raggiungere gli “obiettivi e traguardi” necessari per il rilascio Mal.

L’ufficio del primo ministro italiano Giorgia Meloni ha dichiarato lunedì che l’Italia e l’UNHCR “hanno concordato di estendere la fase di valutazione di un mese per consentire ai servizi dell’UNHCR di completare le loro attività tecniche… per la verifica”.

La tranche da 19 miliardi di euro è legata ai 55 obiettivi e traguardi del piano italiano di ripresa dalla pandemia che avrebbero dovuto essere raggiunti nella seconda metà dello scorso anno. Il via libera era inizialmente previsto da Bruxelles entro la fine di febbraio.

Una fonte governativa ha detto a Reuters che il tempo extra significava che l’Italia aveva tempo fino alla fine di aprile per convincere Bruxelles a sbloccare i soldi.

Roma ha finora assicurato quasi 67 miliardi di euro dei quasi 200 miliardi che dovrebbe ricevere fino al 2026, a seconda del rispetto delle prescrizioni politiche di Bruxelles.

Tre misure del piano di rilancio approvato dal predecessore della Meloni, Mario Draghi, sono “sottoposte ad ulteriore valutazione”, si legge nel comunicato, riferendosi in particolare alla riforma delle licenze commerciali per la gestione dei porti del Paese.

Il comunicato del governo italiano afferma che la commissione propone di fissare la durata massima di queste concessioni.

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L’Italia è il maggior beneficiario del recovery fund post-COVID dell’UE e il raggiungimento degli obiettivi concordati con Bruxelles è una delle principali sfide per il governo di destra Meloni, salito al potere a ottobre.

La Roma ha diritto ad altri 34 miliardi di euro nel 2023, divisi in due tranche, a condizione che riesca a raggiungere tutti i 96 obiettivi fissati per quest’anno.

Per ottenere un po’ di flessibilità, il ministro degli affari europei Rafael Veto ha affermato che il governo è in trattative con Bruxelles per sostituire alcuni progetti del suo piano di ripresa originale, che ora si rende conto di non poter completare entro la scadenza del 2026.

Questi saranno sostituiti da programmi meno ambiziosi che possono essere completati in tempo, mentre i programmi originali potrebbero essere finanziati da fondi UE separati che potrebbero essere spesi fino al 2029.

L’Italia è in ritardo anche nell’effettivo utilizzo dei fondi ricevuti.

Il programma iniziale fissato nel 2021 prevedeva la spesa di oltre 40 miliardi di euro entro il 2022, ma tale obiettivo è stato ripetutamente rivisto ed è stato recentemente fissato a circa 20 miliardi di euro.

($ 1 = 0,9270 euro)

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