Il quotidiano La Repubblica ha riferito venerdì che la Commissione europea sta per avviare una procedura di infrazione contro l’Italia per una legge sui media che limita gli interessi di Vivandi (VIVPA) nel paese.
Nel mese di novembre la Commissione ha sollevato interrogativi sulla validità della normativa approvata da Roma, che ha consentito all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (IRCA) di avviare un’indagine sul patrimonio italiano di Vivendi per valutare se tali riserve fossero lesive del pluralismo mediatico.
Vivandi, Francia, controllata dal miliardario Vincent Pollur, detiene una partecipazione del 29% in Mediaset (MSMI), il principale gruppo televisivo commerciale italiano, e un importante investitore con il 24% nell’ex monopolio telefonico Telecom Italia (DIM) (DLIDMI). Ritenzione.
La legge autorizza il regolatore italiano a imporre restrizioni alle società che detengono azioni di società di telecomunicazioni e televisive dopo aver valutato il fatturato lordo, le barriere all’ingresso e il livello di concorrenza in tali settori.
Venerdì un portavoce della Commissione europea ha affermato in una conferenza settimanale che “la Commissione ritiene che tali disposizioni a tutela della diversità dei media nella legge italiana a novembre dovrebbero essere promulgate nell’ambito del Transparency Order”.
“Posso anche dire che ci stiamo occupando del rispetto della legge sindacale adottata sulla legge adottata”, ha aggiunto il portavoce.
Vivendi aveva presentato una denuncia formale alla Commissione Europea contro la legge italiana, che mira ad aiutare il mediaset controllato dalla famiglia dell’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi, che è stato coinvolto in una lunga battaglia legale contro il gruppo francese.
Il mese scorso, tuttavia, MediaSet e Vivendi hanno posto fine a un vuoto giuridico di diversi anni, in base al quale la società parigina ridurrà drasticamente la quota della sua emittente nei prossimi cinque anni. leggi di più
Due circoli legali vicini a Vivendi hanno dichiarato a Reuters che l’apertura della procedura di inadempimento non avrebbe alcun effetto sul tanto atteso accordo tra le due società, che sarà finalizzato a luglio.
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