L’Università di Harvard sta affrontando intense critiche e accuse di ipocrisia dopo aver deciso di mantenere la presidente Claudine Guy nonostante la sua controversa testimonianza davanti al Congresso. Lo studente ebreo Shabbos Kestenbaum ha espresso pubblicamente le sue preoccupazioni, definendo la decisione del consiglio universitario “una sorprendente ipocrisia”.
In un’apparizione su Fox News, Kestenbaum ha espresso il suo disappunto, sottolineando il messaggio inviato dalla decisione di Harvard. Secondo lui, ciò implica che “la richiesta del genocidio del popolo ebraico sarà considerata specifica del contesto”, il che mette in discussione l’impegno dell’università nei confronti dei suoi principi.
Kestenbaum ha esortato i membri della facoltà a impegnarsi con gli studenti ebrei e a mettere in evidenza le loro esperienze negli ultimi tre mesi. Ha presentato uno scenario ipotetico toccante, chiedendo se la risposta sarebbe la stessa se le dichiarazioni controverse riguardassero altre minoranze.
La controversia si estende oltre la testimonianza del presidente Jay, facendo riferimento a precedenti casi di presunta soppressione della parola ad Harvard. Kestenbaum ha citato il caso del professore di diritto Ronald Sullivan, suggerendo un modello di azioni incoerente con l’impegno dell’università a favore della libertà di espressione.
Nonostante le proteste e le richieste di dimissioni di Gay, la Fondazione Harvard ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime fiducia nella sua leadership. La decisione ha scatenato proteste nel campus, con camion pubblicitari che chiedevano il licenziamento di Jay. La deputata repubblicana Elise Stefanik ha criticato la mossa del consiglio, definendola un “fallimento morale”.
La controversia ha implicazioni più ampie, con figure di spicco come Dave Portnoy, fondatore di Barstool Sports, che giurano di non assumere laureati di Harvard. Le conseguenze di questa decisione sollevano interrogativi sull’impegno di Harvard nei confronti dei diritti civili e degli standard accademici.
Mentre l’università è alle prese con le conseguenze della testimonianza di Jay, continuano le controversie sulla libertà di parola, sull’antisemitismo nel campus e sulla responsabilità della leadership, creando un ambiente difficile per Harvard e i suoi stakeholder.
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